Prada presents Rong Zhai’s Storytelling

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Prada presents Rong Zhai’s Storytelling

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Prada presents “Storytelling”, a solo show by Chinese painter Liu Ye curated by Udo Kittelmann, with the support of Fondazione Prada. On view from 10 November 2018 to 20 January 2019, it will take place in the premises of Rong Zhai, a 1918 historical residence in Shanghai restored by Prada and reopened in October 2017. The exhibition project will show the work of Liu Ye through a selection of 30 paintings realized from 1992 onwards.
Liu Ye expresses an intimate and sensual imagination, that feeds on heterogeneous sources related to literature, history of art and popular culture from the Western and Eastern hemisphere, giving rise to atmospheres which evoke introspection, purity and suspension. In the artist’s oeuvre the stylistic features of fairy-tales coexist with the sense of humor and a parodic vein. Referring to his own artistic production, Liu Ye underlined that “every work is my self-portrait”. Combining different elements and sources, his paintings are generated by a plurality of creative forces: memory, observation, imagination and artistic education. All his works are pervaded by a certain ambiguity as they seem suspended between two worlds: reality and invention. During his artistic development he created a personal domain, at the same time accessible and impenetrable to others, which can be described as a subjective reality.


One of the most distinctive feature of Liu Ye’s initial approach was the collision of anachronisms, typical of an individual immersed in a foreign culture: modern art motives combined with old masters’ quotations, western cultural references associated to Chinese cultural icons. The autobiographical nature of his work assumed another connotation after his return to his homeland from Europe in the late nineties. He employed his art as a mean of self-exploration and discovery, in a context in which artistic creation and daily life mutually influenced each other. As he specified, “Even though I have never become an abstract artist, I am nonetheless interested in stripping down narrative and simplifying.” His visual narratives don’t progress linearly or logically; they are based on contrast as a collage of different forms and languages.
As Udo Kittelmann highlights, “I experienced his paintings as sensitive pictorial messages relayed between two worlds that are often viewed as contradictory: Western cultures versus Asian cultures. Even back then, Liu Ye’s paintings struck me as manifesting a dialectical constellation, for his work is not only interwoven in many ways with China’s manifold cultural developments; it also bears witness to a profound knowledge of the history of European culture and painting. His pictures are grounded equally in traditional Eastern and Western intellectual and artistic trends, conjoining the strengths of the past and the future.”

Within the decorated spaces of Prada Rong Zhai, Liu Ye’s enigmatic works will acquire a new layer of meaning, engaging a dialogue with the architecture and the unique atmosphere of this historic, early 20th century mansion, which was originally conceived as a place of encounter between European and Chinese traditions. The sequence of the rooms of Rong Zhai’s two main floors will punctuate the exhibition, revealing unexpected resonances between Liu Ye’s paintings, and their relation to the architectural and decorative elements. Visitors will be invited to freely move around the different spaces in order to create a palimpsest of images, memories and new stories told by the artist.

Prada presenta “Storytelling”, una mostra personale del pittore cinese Liu Ye a cura di Udo Kittelmann, con il supporto di Fondazione Prada. In corso dal 10 novembre 2018 al 20 gennaio 2019 a Shanghai presso Rong Zhai – residenza storica del 1918 restaurata da Prada e riaperta nell’ottobre del 2017 – il progetto espositivo esplora l’opera di Liu Ye attraverso una selezione di 30 dipinti realizzati dal 1992 a oggi.
L’immaginario intimo e sensuale di Liu Ye trova le sue molteplici fonti di ispirazione nella letteratura, nella storia dell’arte e nella cultura popolare del mondo occidentale e orientale, dando vita ad atmosfere che evocano introspezione, purezza e sospensione. Nella sua pratica artistica coesistono racconto fiabesco e ironia, percorsi da una vena parodistica.
A proposito della sua produzione, Liu Ye ha sottolineato che “ogni opera è un mio autoritratto”. In una combinazione di fonti ed elementi diversi, nelle sue tele si possono identificare diverse forze creative: memoria, osservazione, immaginazione e formazione artistica. Le sue opere sono pervase da una sorta di ambiguità sospesa tra due mondi: realtà e invenzione. Nel corso del suo percorso Liu Ye ha sviluppato un universo personale, al contempo accessibile e impenetrabile, che si potrebbe descrivere come una realtà soggettiva.
La cifra stilistica propria del primo approccio di Liu Ye corrisponde a una collisione di anacronismi, tipica dell’individuo immerso in una cultura straniera: i motivi dell’arte moderna sono combinati a citazioni dei grandi maestri, e riferimenti alla cultura occidentale sono associati a icone della tradizione cinese. La natura autobiografica dell’opera assume connotazioni diverse alla fine degli anni Novanta, quando l’artista lascia l’Europa per tornare nel suo paese natale. La sua arte è un mezzo per investigare e scoprire se stesso, in un contesto fondato sullo scambio reciproco tra produzione artistica e vita quotidiana.
“Sebbene non sia mai diventato un artista astratto, ciò che mi interessa è rendere essenziale il carattere narrativo e tendere alla semplificazione”, dichiara Liu Ye. Il suo immaginario non evolve secondo un sistema lineare o logico, ma si basa sul contrasto, come in un collage di forme e linguaggi diversi. Come ha dichiarato Udo Kittelmann, “Percepisco l’opera di Liu Ye come un messaggio pittorico sensibile che passa tra due mondi spesso considerati contraddittori: cultura occidentale e tradizione orientale.
La sua pittura ha subito suscitato in me un grande interesse perché esprime una costellazione dialettica. Crea una relazione non solo con i
complessi sviluppi della cultura in Cina, ma si fa testimone di una profonda conoscenza della storia culturale e pittorica europea. Le sue
immagini affondano le proprie radici nei movimenti artistici e intellettuali tanto occidentali quanto orientali, facendo convergere le
forze del passato e del futuro”.

All’interno degli spazi decorati di Prada Rong Zhai, le opere enigmatiche di Liu Ye si aprono a nuovi possibili significati, entrando in dialogo con l’architettura e l’atmosfera unica di questa villa storica, costruita agli inizi del XX secolo come luogo d’incontro fra tradizioni cinesi ed europee. La sequenza di stanze disposte sui due piani principali di Rong Zhai scandisce il percorso espositivo, rivelando relazioni inattese fra l’opera di Liu Ye e gli elementi architettonici e decorativi. I visitatori sono liberi di esplorare tutti gli spazi creando un proprio palinsesto fatto di immagini, ricordi e storie raccontate dall’artista.