I più emblematici sono stati gli anni Ottanta, che con le loro spalline robotiche e lo sdoganamento del metallizzato sui tessuti, hanno portato sulle passerelle e nelle strade delle specie di alieni umanoidi un po’ informi.Proprio nel decennio in questione la fantascienza ha virato verso il cyberpunk, pur senza abbandonare l’universo eterogeneo nato nel 1977 con il primo episodio della saga di Guerre Stellari firmata George Lucas.Sono tanti, tantissimi, gli stilisti che si sono fatti ispirare e trasportare da questo mondo futuristico, anti-realistico e preveggente. Da Thierry Mugler a Gareth Pugh, da Ann Demeulemeester a Balenciaga.L’effetto extraterrestre sci-fi ha un suo fascino piuttosto forte, in quanto rappresentante di un mondo che seppur totalmente sconosciuto, stimola l’immaginazione nella creazione di icone e stili. Nella moda tale ispirazione si traduce immediatamente in forme geometriche anti-sinuose e in linee non convenzionali che non seguono il corpo, ma ne inventano nuovi percorsi meno umani e più ultraterreni.Ho scelto questo argomento, ci tengo a precisarlo, per rendere un piccolo omaggio a colui che ha reso la fantascienza un soggetto d’autore, il recentemente scomparso scrittore Ray Bradbury.
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