Mosca mon amour

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Mosca mon amour

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di Anna Laura Bernes

Io amo Mosca. Difficile parlare di questa città tentando di scardinare il pregiudizio globale, ma ci proverò. Ho visitato altre straordinarie città in Russia, come la romantica San Pietroburgo, l’industriale Ekaterinburg, la sperduta Samara, ma Mosca per me ha una sua anima tutta particolare. La mia passione nacque nel 2005 quando la visitai per la prima volta.

Era Agosto, il clima molto vicino alla nostra primavera, la gente chiusa, pochi sorrisi, pochi turisti, il sole che si alternava alla pioggia creando una luce indescrivibile sulle guglie di San Basilio nella Piazza Rossa, sulle mura del Cremlino e sulla facciata neo-neoclassica dei magazzini GUM, uno dei department store più grandi ed antichi del mondo(compie 120 anni). Io ne rimasi subito stregata…perché ogni città che trasuda storia mi cattura, e questa città di cose da raccontare ne ha da vendere, visto che ha oltre mille anni.

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Mi colpì subito la monumentalità delle sue dimensioni e delle sue sconfinate vedute. Le strade enormi, 6/8 corsie, contengono il traffico a dir poco incredibile di 16 milioni di abitanti.

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Oggi dopo averla visitata molte altre volte, ho avuto modo di conoscerne il fascino architettonico, la bellezza dei suoi giardini(il Gorkij park è straordinario), la poesia della sua cultura, l’ampiezza della scelta di locali notturni e teatri per ogni tipologia di interesse e musica, la gentilezza d’animo e la creatività delle persone che la abitano, l’atmosfera cosmopolita. Come al solito non vi parlerò degli straordinari musei, come il Puskin, L’Arsenale e L’Armory del Cremlino dove sono conservati i piu’ straordinari gioielli degli Zar, o delle basiliche come San Nikolaj , o della sua estesissima e bellissima metropolitana, di tutto questo parlano ampiamente e meglio di me le guide turistiche.

Quello di cui voglio parlare è un’altra Mosca, quella di chi la vive, di Donne soprattutto, impegnate nel contribuire alla sua rinascita culturale, di coloro che la amano ma che hanno una sensibilità globale e che vivono con orgoglio e contemporanea energia la loro realtà.

Prima tra tutte vorrei citare Alla Verber, una leggenda del fashion world moscovita. E’ stata considerata dal New York Times la più potente buyer del mondo! Alla con sua figlia Katia, hanno traghettato le donne russe verso uno stile internazionale, più ricercato ed elegante portando grandi nomi della moda italiana, europea e americana, sul mercato russo. Alla e Katia sono instancabili, e sempre alla ricerca di nuove tendenze e designer, che hanno molte volte portato alla ribalta mondiale. Accanto a nomi straordinari come quello di Alla, ci sono altre donne meno conosciute a livello internazionale, ma che stanno portando avanti con il loro lavoro la nuova cultura della creatività, del buon gusto e dell’eleganza.

Vorrei citare un personaggio straordinario che ho avuto modo di incontrare: Natasha Turovnikova (nt-themuse.blogspot.com), giornalista di moda, blogger, promotrice di art galleries e artisti, designer, supporter di charity, bravissima dj, sempre in movimento tra parties e inaugurazioni. Mi ha colpito per il suo gusto e la sua intelligenza, ha uno stile unico e consapevole, contemporaneo ma classico, una mentalità aperta, attenta e sensibile.

Un altro duo di straordinarie ragazze – più giovani ma non meno intraprendenti e creative – è formato da Iren Duzhiy e Alla Moore. Queste donne intelligenti, colte ed eleganti hanno una grande esperienza nel fashion business e nell’arte, come visual, buyer, personal shopper, stylist, designer, fotografe.  Sulla base di ciò hanno fondato una società che si chiama FINERY. Difficile spiegare in poche parole cosa si propongono: consulenza d’immagine, personal styling, styling per fashion shooting. Direi che l’idea veramente innovativa del progetto è di lavorare in un modo più personale ed intimo con chi si rivolge a loro, per offrire una consulenza made to measure, sul modo di gestire l’immagine, in modo da valorizzarne non solo l’esteriorità, ma anche le più intrinseche qualità di una persona o di un progetto, una ricerca sulla consapevolezza del se e del proprio valore personale.

In questi anni ho anche avuto modo di percepire e vedere tante trasformazioni a Mosca, non solo attraverso le persone, ma anche nella sua pianta urbanistica. Per esempio il centro storico intorno al famoso teatro Bolsoj ed accanto all’altro department store del lusso Tsum, era circondato da strade in pietra dissestate e poco accessibili, ora sono diventate tutte deliziose vie pedonali, costellate di locali, ristorantini con dehors, club, e negozi di particolare modernità e ricerca.

In quest’area si trovano anche tutte le boutique delle grandi case di moda europee, ma affiancate da alcuni orgogli nazionali, come il Club/Shop del designer Denis Simachev. Sia nel club che nelle sue collezioni di abiti presentate al piano superiore adibito a boutique, si respirano tutta l’ironia “manga” del suo stile ma anche la volontà di portare ad un livello estremamente moderno i valori grafici della tradizione Russa. Il suo club è uno dei più cool e frequentati da giovani alternativi, artisti, designer, dj che propongo sempre play-list moderne e caratterizzate da una forte ricerca del vintage USA/Europa, riproposte con un segno distintivo unico.

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Un altro club sorprendente è il Mendeleev (in Petrovka street), a prima vista appare come uno dei più cenciosi noodles take away bar, poi si scende da una vecchia scala in legno e ci si ritrova in questo locale veramente underground ed al contempo elegante, il bancone bar si sviluppa in lunghezza ed è posizionato davanti a salottini arredati con pezzi vintage, situati in piccole volte; i barman sono estremamente gentili e professionali, la musica eccezionale, il suo stile attrae molti italiani che ne apprezzano l’atmosfera. Questi per citarne solo alcuni, ma i locali notturni sono tantissimi e veramente interessanti.

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Per concludere quello che porto nel cuore di questa città, in cui spero d tornare presto (appena le temperature torneranno ad essere vivibili per noi europei) è tutto questo e molto di più:

– La sua storia in contrapposizione alla sua modernità

– Il carattere delle persone in apparenza freddo e chiuso, ma che dopo si rivela straordinariamente generoso, aperto e fedele

– La sua magia imperiale

Mosca non và visitata, andrebbe vissuta…per un po’…perché si scopre poco a poco.

 

Playlist di viaggio:

“Moscow Discow”, Telex

“Utopia”, Goldfrapp

“Carmina Burana”, Carl Orff

“La Marcia di Radetzky”, Johan Strauss

“Night Drive”, Gotye

“I want more”, Faithless

“Dogs Days are over”, Florence & the Machine

 

 

 

 

 

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