Gufram e Paul Smith: Psichedelic Cactus

Gufram e Paul Smith: Psichedelic Cactus

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Gufram e Paul Smith: Psichedelic Cactus

Continuano i festeggiamenti per i 50 anni di Gufram, di sicuro il brand più pop e divertente del design italiano, in occasione del Salone del Mobile di Milano, presentando Psychedelic Paul una speciale edizione dell’emblematico prodotto disegnato da Drocco e Mello nel 1972, realizzata in collaborazione con Paul Smith.

Disponibile in una nuova edizione limitata in soli 169 esemplari, Psychedelic Paul vede la contaminazione dell’irriverente appendiabiti con l’inconfondibile estro di Paul Smith. L’ironico totem, che incarna la grinta, la fantasia e lo humor tipici del design degli anni Settanta, diventa così Psychedelic, grazie al fondersi delle tinte vivaci e brillanti che contraddistinguono l’uso del colore di Paul Smith, uno dei maggiori rappresentanti del design Britannico.

Paul Smith spiega: “È una gioia poter collaborare con Gufram. Una delle mie mostre preferite in assoluto è stata ‘Italy: The New Domestic Landscape’ del 1972 al MOMA di New York. Tra i meravigliosi oggetti in esposizione, molti infatti erano di Gufram. Da allora il mio affetto per i loro progetti non è mai tramontato e sono stato felice quando mi hanno chiesto di collaborare insieme al famoso Cactus”.

La collaborazione tra Gufram e Paul Smith non si ferma al design: il Cactus, nella sua edizione storica dal colore verde brillante, compare anche tessuto e stampato su abiti e accessori della collezione Autunno/Inverno ’16 di Paul Smith, tra cui camicie, cravatte, foulard e calzini.

“Gufram e Paul Smith sono due realtà figlie degli anni Settanta”, afferma Charley Vezza, Global Creative Orchestrator di Gufram. “Forse se fossero state geograficamente più vicine si sarebbero incontrare già allora. La forza di questo progetto sta nella compenetrazione di due mondi: Sir Paul Smith non ha semplicemente rivestito un Cactus con i suoi colori, ma lo ha ripensato e trasformato ispirandosi ai momenti allucinogeni di quel folle periodo. Il risultato è psichedelico, un peyote di creatività.”