” Una Buona Giornata ” con Vincenzo Salemme

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” Una Buona Giornata ” con Vincenzo Salemme

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”  Una Buona giornata ” è il film di Carlo Vanzina che ci sta regalando in questi giorni tanta buona comicità.

 

La gente vuole ridere: quale migliore occasione per andare al cinema e “distrarsi” da questi tempi un po’… “bui” e molto tassati? Un film a “episodi” che ci riporta al cinema italiano degli anni ’60. Un cast variegato, divertente. Una classica giornata italiana con sette personaggi che all’inizio non si conoscono ma che poi…si conosceranno: gente normale che vive e affronta la vita e il quotidiano ognuno a modo suo. 

Nel cast tra Abatantuono, Banfi e tanti altri nomi “buoni” della comicità italiana, c’è lui, la stella partenopea nazionale, Vincenzo Salemme. Un attore, un autore teatrale e cinematografico sopraffino, un regista che lascia il segno con grande maestria, talento, bravura e tanta buona “arte”. 

Quanti meravigliosi personaggi ha creato in teatro che vivono e si muovono con il “suo particolare” modo di “fare” teatro: corale, in perfetta armonia con gli altri interpreti delle sue commedie. Cosa rara. Una macchina perfetta che Salemme dirige con tanta bravura, consistenza, anima, professionalità.

Iniziamo quindi proprio con lui la nostra “buona giornata” …

Come hai vissuto il personaggio del film, questo notaio un po’ farsesco e sopra le righe, tu che sei un autore e un attore che ha, tra i suoi numi tutelari, Eduardo De Filippo e, se vuoi a ritroso, nel tempo, Pirandello?


“…il mio personaggio? Mi sono divertito molto, la farsa napoletana è il mio terreno naturale, ho cominciato a lavorare con Eduardo De Filippo facendo le farse di Scarpetta quindi bene o male mi è congeniale”


Sei una penna raffinata, hai scritto tanto per il teatro, per il cinema: c’è un personaggio che vorresti fare: cosa vuole fare Vincenzo Salemme?


“A me piace fare in realtà quello che già faccio, i sogni li costruisco ogni volta che mi vengono in mente.

Sogno e li costruisco. L’unico sogno che ho è avere un teatro mio. Il mio teatro.”

 

Un bel sogno. Te lo auguriamo di cuore. Il Bel Paese e la sua cultura pare non siano un sentimento, ormai un ritornello! Il diritto alla Cultura. Ma com’è cambiata la commedia in un’epoca di crisi economica con un Governo che ci impone austerità e che vede un’Italia travolta e stravolta da scandali e da tanto malcontento popolare?C’è un umorismo più cupo o una più “allegra” disperazione?


“Ma guarda a volte si tende a fare una comicità un po’ più distaccata dalla realtà proprio per dare un senso dell’umorismo migliore. Eppure io credo che la gente, il pubblico, voglia ridere anche delle cose drammatiche che esso stesso vive, nel senso che si vuole riconoscere nelle cose, anche se sono buffe. Il pubblico ama dire: “Uh è vero, uh è vero…!” Ecco! Invece se riesci a trovare la sintesi tra l’umorismo e in qualche modo la commedia sociale hai fatto centro”


Per restituire dignità ed economia alla cultura, cultura come economia, produttività reale, concreta, che spalancherebbe le porte al mondo del lavoro, cosa bisognerebbe fare?


“…ti dirò che, i finanziamenti vanno bene ma dovrebbero essere limitati ai giovani, alle avanguardie. Il resto delle compagnie andrebbe bene sviluppando l’iniziativa privata. L’investimento di privati. I cosiddetti mecenati.”


Romantico. Futuribile. Un messaggio concreto. Gli chiedo: mecenati…oggi… e se ce ne sono?


“…beh…sì. Quelli che hanno soldi e ce li hanno in maniera onesta”


Si può recuperare qualcosa in questa Italia che è completamente sotto sopra?


“Non solo l’Italia ma tutto il mondo è sotto sopra, e l’essere umano è sempre in contrasto con se stesso ed è anche normale che ogni tanto avvengano queste crisi”


Lo salutiamo con un grande in bocca al lupo (….”crepi il lupo cattivo perché i lupi sono belli” e siamo d’accordo con lui). Impegnato e vulcanico come sempre e alle prese con la stesura della sua nuova creatura “teatrale”, la sua nuova commedia, e con la certezza nell’attesa che, come sempre, Vincenzo Salemme e la sua compagnia, prossimamente a teatro…. saranno un toccasana. E di cose sane ce ne sono rimaste poche. Teniamocele strette … Buona Giornata!

Laura Bercioux

 

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