Oggi, venerdì 13 aprile 2012, il Teatro Garibaldi di Palermo è stato occupato da lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte, per riportarlo alla sua naturale funzione e restituirlo simbolicamente alla città.
Molti i nomi della cultura nazionale che hanno mandato il loro sostegno tra i quali: Wim Wenders, Dario Fo, Franca Rame, Marco Baliani, Mario Venuti, Daniele Silvestri, Claudio Gioè, Alessandro Haber, Paolo Rossi, Ugo Mattei, Gabriele Vacis, Giovanni Sollima, Fausto Paravidino, Roberto Castello e molti altri…
IL TEATRO GARIBALDI – LA STORIA, IN BREVE
Situato nel cuore del quartiere della Kalsa, affacciato su piazza Magione, il Teatro Garibaldi rappresenta uno degli spazi culturali simbolo della città di Palermo. Nel corso di due secoli ha vissuto un’inevitabile alternanza tra momenti d’intensa attività e lunghi periodi di disuso, trovandosi più volte a cambiare la propria destinazione d’uso, trasformandosi ora in cinema di terza visione ora in sede di improbabili incontri rionali di boxe, per poi finire a deposito di ferraglie e rifiuti.
Costruito all’interno dei giardini del quattrocentesco Palazzo Aiutamicristo, il teatro fu inaugurato con un memorabile discorso dal generale Giuseppe Garibaldi in persona il 14 settembre 1862. Inizialmente dedicato a commedie popolari ed opere buffe, conobbe periodi di fortuna e di abbandono fino a quando, nel 1966, la compagnia del maestro Angelo Musco ne fece la propria casa, stipulando un contratto d’affitto di nove anni con la famiglia proprietaria dell’edificio.
Nel 1983 fu finalmente acquistato dal Comune di Palermo e destinato a vari usi sociali. Dal 1996 al 2008 il teatro viene affidato, più o meno continuativamente, alla direzione artistica di Matteo Bavera diventando uno spazio votato alla promozione del teatro di ricerca e ospitando produzioni firmate dai maggiori artisti della scena teatrale contemporanea internazionale (Carlo Cecchi, Peter Brook, Patrice Chéreau, Lev Dodin, Antonio Latella tra gli altri).
Nel novembre 2008 hanno inizio i più recenti lavori di restauro, ultimati nel giugno 2009, basati su un progetto che intendeva ribaltare le regole del teatro all’italiana e, avvicinandosi al modello del Living Theatre, prevedeva una configurazione incentrata sulla frontalità tra attori e spettatori.
Oggi lo stato dei lavori sarebbe teoricamente ultimato e collaudati tutti gli impianti, per rendere fruibile il teatro mancherebbero ancora le poltroncine e i piani mobili, andati più volte in appalto. Il costo totale dei lavori ammonta circa a 4 milioni e mezzo di euro, finanziati dai fondi europei di Agenda 2000. Negli ultimi anni spesso la cronaca cittadina è tornata ad accendere i riflettori sul teatro, anche per dare voce allo scontro, talvolta violento, tra gli artisti e la precedente direzione artistica accusata di insolvenza, su cui pesano ancora numerosi procedimenti in corso.
Il tema dell’affidamento del teatro è ad oggi quanto mai incerto. Insieme ai ripetuti appelli avanzati dall’ex- direttore in nome di un presunto diritto acquisito, negli ultimi anni a più riprese la stampa ha riacceso il caso segnalando nomi meritevoli per anzianità o accogliendo la proposta di una direzione collettiva, inizialmente avanzata da alcuni fra i più autorevoli nomi del teatro di ricerca palermitano, poi decaduta per lo smembramento del gruppo stesso.
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