“Don Quichotte” di Minkus-Petipa: un grande classico della danza al Teatro Massimo di Palermo.

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“Don Quichotte” di Minkus-Petipa: un grande classico della danza al Teatro Massimo di Palermo.

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Palermo, Teatro Massimo 19-22 aprile 2012

 

“Don Quichotte” di Minkus-Petipa: un grande classico della danza nella Stagione 2012 del Teatro Massimo di Palermo.

Protagonista la grande tradizione accademica con il Balletto dell’Opera di Kiev.

Sul palcoscenico del Teatro Massimo torna la danza con uno dei titoli più noti che del repertorio classico, accademico, saldamente legato alla tradizione russa, “Don Quichotte” su musiche di Ludwig Minkus e la coreografia di Marius Petipa, Alexander Gorskij e Kas’jan Golejzovskij. È la seconda volta nella storia del Teatro Massimo che il “Don Quichotte” arriva sul suo palcoscenico : nel 2006 con la compagnia del Mariinskj di San Pietroburgo, adesso con il Balletto dell’Opera di Kiev, considerato con quello del Mariinskij appunto e quello del Bolshoi, custode della grande tradizione coreografica russa.

Icona indiscussa del balletto ottocentesco, il francese Marius Petipa (1822-1910) ha il suo primo ingaggio come coreografo di corte a Madrid; nel 1848, dopo un duello scatenato da una avventura amorosa, è costretto a lasciare la Spagna e si trasferisce in Russia, prima a Mosca, poi a Pietroburgo dove nel è nominato ufficialmente maitre de ballet dei teatri pietroburghesi.

Autore della musica è Ludwig Minkus (1827-1890), austriaco di origini boeme che ha avuto un ruolo di rilievo nello sviluppo del balletto russo del secondo Ottocento, collaboratore stabile di Petipa sino all’arrivo di Cajkovskij. Il tema del “Don Quichotte” è ripreso in danza sin dalla seconda metà del Settecento; Petipa si ispira principalmente all’episodio brillante del secondo libro del romanzo di Cervantes: le nozze di Gamache. Chi cerca pertanto nella versione coreografica di “Don Quichotte” lo spirito del romanzo di Cervantes andrà deluso: il protagonista non è più l’hidalgo sognatore, ma il barbiere Basilio; il personaggio di Don Quichotte è presente in varie scene del balletto, ma l’accento è saldamente posto sulle avventure d’amore fra Basilio e Kitri, figlia di Lorenzo locandiere di Barcellona. Una commedia che ha in fulcro nella coppia Basilio-Kitri che gode dei momenti coreografici più virtuosistici, come il gran passo a due finale. Accanto alle danze di carattere e ai pezzi di bravura per le etoiles non manca però l’accademico “l’atto bianco” in cui, in una foresta, Don Chisciotte immagina di vedere Kitri-Dulcinea circondata da driadi e cupidi. La vivacità solare delle turbinose danze spagnole, la grandiosità dello spettacolo, l’ispirazione della coreografia, l’amore dei russi per la lontana, calda e mitica Spagna fanno sì che lo spettacolo viva nel tempo e sia replicato sino all’inizio del Novecento. Che cosa resta oggi della versione di Petipa? Ben poco. I molti Don Chisciotte in giro per i teatri del mondo, si rifanno a Petipa, ma sono invece “figli non riconosciuti” di un altro grande coreografo che nel 1900 a Mosca riprese in mano il balletto e ne diede una nuova versione: Aleksandr Gorskij, nato a Pietroburgo il 18 agosto 1871, morto a Mosca il 20 ottobre 1924, danzatore solista al Mariinskij, trasferitosi a Mosca proprio nel 1900 dove diventa primo ballerino e coreografo.

Dalla versione Petipa-Gorskij deriva anche quella del Balletto dell’Opera di Kiev, rivista da Kas’jan Golejzovskij, così come le tantissime altre in repertorio, da quella rivista da Rudolf Nureyev (Vienna 1966) o quella di Baryshnikov (New York 1980).

Il Balletto dell’Opera di Kiev viene fondato ai primi del Novecento dopo l’apertura nel 1867 del Teatro Accademico Nazionale di Opera e Balletto di Ucraina “Taras Ševčenko”. Nella scuola di Kiev si formano celebri danzatori del Novecento come Vaclav Nižinskij e Serge Lifar o i più recenti Denis e Anastasia Matvienko (applauditissime stelle nel “Lago dei Cigni” al Teatro Massimo nel 2008).. Nel 1935 la prima apparizione internazionale al London International Folklore Dance Festival dove conquista la medaglia d‟oro. Sin dalla metà del Novecento, la compagnia gode dei privilegi artistici riservati in Unione Sovietica alle maggiori istituzioni culturali del paese e compie numerose tournée internazionali di grande successo. Nel 1964 partecipa al Festival Internazionale di Danza Classica di Parigi e viene insignito dell’Etoile d‟or” dell’Accademia della danza francese, mentre due solisti (Iraida Lukašova e Valerij Parsegov) ricevono il premio Anna Pavlova e il premio Vaclav Nižinskij, premi che riceveranno successivamente anche altri due danzatori Tat‟jana Tajakina e Valerij Kovtun. Il Balletto dell’Opera di Kiev svolge un lavoro intenso di riproposta e dei grandi classici accademici della storia della danza, riscuotendo enorme successo sia in patria che nelle numerose tournée internazionali. La messa in scena del balletto di Sergeij Prokof‟ev “Romeo e Giulietta” (1971) ha anche ricevuto la medaglia dell’UNESCO come migliore interpretazione del balletto di Prokof‟ev. Dal 1992 al 2000 la compagnia è stata inoltre diretta da un famosissimo coreografo ucraino, Anatolij Šekera (1935-2000) che ha svolto un grandissimo ruolo nello sviluppo del balletto ucraino negli ultimi tre decenni del XX secolo, dedicandosi sia alla danza classica sia a quella moderna. Il critico e storico della danza Sergio Trombetta così ha scritto recentemente del Balletto dell’Opera di Kiev: “una compagnia che ha il pregio di una bella uniformità stilistica, buona scuola, omogeneità, interpretazione corretta. Con un bel corpo di ballo femminile e ottimi solisti”.

Il Balletto dell’Opera di Kiev giunge a Palermo per la prima volta e presenta appunto “Don Quichotte”, uno dei capolavori coreografici del proprio repertorio, interpretato dalle sue etoiles. Nei ruoli della coppia di protagonisti, Kitri e Basilio, si alterneranno così Tetjana Lozova / Kateryna Khaniukova e Denis Nedak / Viktor Iščuk mentre invece Don Quichotte sarà Sergej Litvinenko e la Regina delle Driadi Ol’ga Kif’jak.

L’Orchestra del Teatro Massimo è diretta da Oleksej Baklan, le scene e i costumi sono di Volodomir Aref’ev (Allestimento del Balletto dell’Opera di Kiev).

 

Costo dei biglietti

da euro 10 a euro 85, in vendita presso il botteghino del Teatro Massimo

o sul sito www.teatromassimo.it

 

Giovedì 19 aprile, ore 20.30 Turno Prime

Venerdì 20 aprile, ore 16 Turno S1

Venerdì 20 aprile, ore 21.30 Turno B

Sabato 21 aprile, ore 16 Turno C

Sabato 21 aprile, ore 21.30 Turno F

Domenica 22 aprile, ore 17.30 Turno D

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