Preview – “Leonard Freed. Io amo l’Italia-Una storia d’amore in b&n

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Preview – “Leonard Freed. Io amo l’Italia-Una storia d’amore in b&n

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Inaugura il 30 Marzo 2012 al Museo di Roma in Trastevere l’esposizione “Leonard Freed. Io amo l’Italia”. Una selezione di 100 fotografie, tra stampe vintage e moderne, realizzate nei numerosi soggiorni italianidel fotografo americano Leonard Freed -membro della Magnum-.  Un racconto per immagini che testimonia una amorevole e lunga relazione tra Freed e il nostro paese. Passione che inizia a coltivare in America, quando si trasferisce a vivere Little Italy e resta folgorato dall’ indole esuberante e spontanea degli italiani che incontra nel quartiere. Un interesse che nell’arco della vita gli fa compiere 47 viaggi in Italia, tra Roma, Firenze, Napoli, Milano, Palermo, etc…

Freed è un’ artista travestito da fotoreporter, esploratore sincero del mondo delle situazioni e soprattutto delle persone che incontra. Osserva la realtà come un antropologo con la macchina fotografica al collo che punta il suo obiettivo sul panorama umano, attratto dalla spontaneità generosa del carattere degli italiani nel donarsi alla camera. Coglie con empatia i sentimenti dei soggetti ritratti in un ” racconto visivo intimo” che mostra le situazioni più disparate del vivere quotidiano e le manifestazioni dell’ interiorità. Scrive nei suoi appunti”…la fotografia è scoprire chi sei, è cercare la verità in relazione a se stessi, e cercare la verità diventa un’abitudine.”

Fanno da sfondo e scandiscono l’ armonia compositiva delle immagini, l’architettura, le linee barocche di certe balconate, i san pietrini di una strada , le geometrie lucenti dell’ asfalto bagnato e le linee curve delle rotaie del tram…Ma il punctum di questo racconto in bianco e nero, sono i gesti, i moti dell’anima, le linee dei volti della gente… Con stile agile e felpato il suo sguardo ritrae il gioco divertito di alcuni seminaristi in tonaca nera che si tirano palle di neve a piazza San Pietro; la pausa metidabonda di un’anziano seduto sui gradini di una chiesa. Foto corali e singoli ritratti sono tutti rigorosamente in bianco e nero, perché dice: ” un mazzo di fiori preferisco fotografarlo a colori, ma per le storie è meglio il bianco e nero». Un’ esposizione in cui le immagini si alternano con una sequenza intensa e piena di grazia. E’ un piacere osservare l’atmosfera sbarazzina dei giochi tra bambini o il passo veloce di un pescatore del sud che trasporta un pingue pescespada mentre spinge energico un antico carretto. Così come è necessario rallentare e soffermarsi in una pausa di riflessione davanti la solitudine di un uomo ritratto di spalle con due valigie in mano

forse un commesso viaggiatore- fermo sul ciglio della strada ad osservare il via vai della gente, o quando incontra la liquida espressione di Berlinguer che Freed accosta allo smarrimento degli occhi di un bambino vicino al palco durante un comizio del Pci…

 

Biografia- Leonard Freed (1929 Brooklyn ) nasce in una famiglia ebrea di origine russa, di classe operaia. Studia per diventare un pittore- contro le opinioni scoraggianti della famiglia, che sostenengono che non abbia talento-. Nel 1952 viaggia con un amico, per la prima volta in Europa (Inghilterra, Scozia, Spagna, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi), scopre la passione per la fotografia e capisce che vendendo i servizi può anche mantenersi, decide di diventare fotoreporter professionista. Al ritorno a New York frequenta la New School, e segue i corsi di Alexey Brodovitch, art director di Harper’s Bazar. Inizia a lavorare come fotogiornalista per numerose testate internazionali come Der Spiegel, Libération, Life, Paris-Match, The Sunday Times etc…

Nel 1954, si trasferisce a Little Italy. Incantato dalla vitale spontaneità della comunità di immigrati italiani ne inizia a documentare il vivere quotidiano.

Con il suo obiettivo segue un altro progetto a lungo termine dedicato alle proprie radici ebraiche. Parte da New York vita per raccontare i costumi degli ebrei hassidici cin Olanda, Germania, Israele… La Danse des Fideles è il libro che raccoglie questo lavoro.

Nel 1958 si trasferisce in Olanda, sposa Brigitte Klück che diventa compagna di vita- e fondamentale collaboratrice nello sviluppo delle sue pellicole.

Nel 1963 ritorna negli Stati Uniti e si dedica al tema della discriminazione razziale. Fanno parte di questo lavoro su i diritti civili, dalla marcia su Washington, alla comunità degli afroamericani di Brooklyn, i ritratti-icona di Martin Luther King, pubblicati nel libro Black In White America (1965).

Nel 1972 Freed diventa membro della Magnum.

Dal 1972 al 1979 segue i turni della polizia newyorkese e pubblica nel 1980 il libro Police Work. Leonard Freed, scompare nel 2006. Le sue opere sono acquisite nelle collezioni museali di tutto il mondo.

 

La curiosità- Freed lavora con un’ attrezzatura leggera, una Leica – che compra d’occasione, a cui rimane fedele per tutta la vita- che gli garantisce libertà di movimento nel cogliere la giusta inquadratura e una rapidità d’azione nel seguire il suo istinto fotografico. Regola l’esposizione a occhio, senza usare esposimetro, usa obiettivi di 35 e 50 mm e pellicola Tri-X di Kodak.

 

Info. Leonard Freed. Io amo l’Italia fino al 27 maggio 2012, Museo di Roma in Trastevere, Piazza S. Egidio 1B,

 www.museodiromaintrastevere.it



 

Roma-1958© L.Freed

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Napoli-1956-© L.Freed

 

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Roma1958.© L.Freed

 

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Napoli-1958-© L.Freed

 

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© L.Freed-steps

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© L.Freed-Leipzig-running-to-school-1965

 

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l.-reed

 

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Roma1958© L.Freed

 

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Napoli-1956

 

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