La gente vuole respirare

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La gente vuole respirare

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“Salvate la statua di Paride” è l’appello della bella e brava conduttrice di Linea Verde in onda su Rai1 che incontra e scopre Palermo in una puntata ricca di contenuti e di storie.

Linea Verde scopre Palermo e la statua di Paride, abbandonata al suo destino senza nome, una statua che incanta una “turista” speciale che visitando l’Orto Botanico, dove vivono alberi antichissimi come l’albero del Sapone e l’albero del Mandarino, ha sentito, da cittadina italiana, la necessità di fare un “appello”. Sono sicura che molti in Italia hanno questa esigenza. Se pensiamo alla Grecia, senza retorica, che ci ha dato i natali e quale disastri sta vivendo, il Partenone dovrebbe farci inchinare, indignare per come è ridotto. Oh cara vecchia nuova Europa cosa ne sarà di noi?Boh!

L’ Orto Botanico di Palermo, antichissimo per tradizione e per il grande patrimonio di specie botaniche, ha regalato e regala “un verde” doc al resto dell’Italia e dell’Europa esportando in passato coltivazioni come quella del mandarino e della arance. Una risorsa scientifica e turistica. E Palermo cosa fa del suo verde, della sua Conca d’Oro cementificata e abbrutita dalla peggiore specie umana? Beh un po’ non sta a guardare, basti pensare alla recente apertura del nuovo Parco dedicato a Ninni Cassarà, un polmone verde esteso, dinamico ma che ha bisogno di tanta manutenzione e abbellimento ulteriore, e che permette a molti bambini e non di fruire di uno spazio all’aperto tra natura e percorsi ginnici. C’è persino un laghetto e un’arena. Parlare di Parchi veri e propri dove ci si sente accolti, sicuri, con panchine, servizi igienici, aree idonee per i bambini e altro beh c’è un Ponte lungo quanto quello immaginario dello Stretto…ma i parchi non sono immaginari. Esistono miei cari ma spesso si fa lo slalom tra escrementi di cani e cartacce, senza nulla togliere ai cari amici dell’uomo che hanno padroni spesso incivili e sporcaccioni. I cittadini vanno anche educati e puniti se si comportano male: le regole esistono e forza, diamo una chance che c’è tanta gente perbene. Normale. I bambini hanno diritto al verde. La gente vuole respirare ancora.

Certo per parlare di verde serio c’è ancora tanta strada da fare visto che si è ancora sordi e ostinati nel voler relegare l’industria e l’economia italiana al ruolo di “costruttori di auto” con tutto il rispetto per la Fiat e per tutti i lavoratori che soffrono in questo paese in questo momento storico disastroso. E i giovani? Vengono rimproverati per essere mammoni o cosa? Ma per favore, smettetela e date vere possibilità: Economia vera, non per pochi usurai o gente perbene e selezionata. Basta, siamo pieni di illusioni, a pancia è vuota. -Un Paese che mortifica la propria natura e non investe nel verde e nell’agricoltura. Durante la conferenza stampa per la presentazione della puntata di Linea Verde a Villa Malfitano, altra perla della città, l’autore del programma Carlo Raspollini, a proposito di scoprire Palermo e con lo stupore e la profondità di chi, come lui, racconta una città a noi telespettatori, ha puntato il dito su un società che non guarda alle sue ricchezze.

Vero. Ci vorrebbe il Ministero della Cultura, “cultura = economia” che produce lavoro, ricchezza, benessere partendo da un bene esistente e già fruibile e che dovrebbe farci indignare ancora di più per come è trattato, abbandonato e considerato quasi come una zavorra della nostra economia mentre potrebbe essere il vero riscatto del futuro italiano. Guardare Palermo, leggerla tra i libri, nelle guide specializzate, o passeggiare per le sue strade ei suoi mercati, alla fine ti presenta il conto: una serie infinita di contraddizioni tra contrasti e speranze. Un contrasto che ci riporta al rapporto tra Città e Campagna. L’agricoltura è in crisi, il fenomeno attuale è la chiusura di molte aziende agricole: intere famiglie che abbandonano la terra. Nuovi poveri, nuovi disoccupati. Tanta terra non coltivata. Un territorio che devi difendersi da frane, alluvioni e altri disastri ambientali che pregiudicano e mettono in ginocchio un bene che ci da mangiare: l’agricoltura nutre gli umani. L’agricoltura, il verde come volano della nostra economia, che oggi arranca tra spread e banche. E l’oro ce lo abbiamo in casa, nei nostri campi, nelle braccia dei nostri antenati e nel futuro dei nostri figli con un presente tutto da rifare. Negli anni ’50 l’esodo dalla campagna alla città appartiene ad un passato che resta nella memoria, ora ci vuole un atto di responsabilità vera,reale e concreta da parte delle istituzioni e del sentire dei cittadini: l’agricoltura, il verde al centro della nostra economia. Una riflessione va al nostro prezioso Made in Italy, copiato, invidiato, esportato in tutto il mondo che, se funzionasse come dovrebbe, basterebbe a sbaragliare il bilancio passivo del Paese. Cose trite e ritrite, direte, ma cos’altro c’è da fare o inventare?La macchina del tempo? Il tempo passa ma le arance di Palermo, la Conca d’Oro devastata dal cemento della mafia, il Mandarino di Ciaculli no perchè resistono grazie e ad “uomini di buona volontà” che tengono stretto come oro questo bene. La crisi dell’agricoltura che già dagli anni ’80 investiva il nostro Sud, nonostante tutto non ha scoraggiato gli ultimi eroici agricoltori che portano avanti un progetto di crescita di grande valore. Dovremmo prendere esempio dalla natura contadina: l’agricoltore non spreca, potrebbe essere decisamente un modello produttivo per una Italia migliore. La storia, il cibo, il turismo, l’enogastronomia non sono piccoli indotti: sono il nostro presente e il futuro per i nostri figli. Vedremo. La gente vuole riscattarsi, ripeto, respirare. E il Verde a Palermo si fa sentire anche con l’apertura di un parco: Il 31 marzo si inaugura il Parco dell’Uditore gemellato con il Saint James’s Park di Londra: un riconoscimento prestigioso per la città di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e di altri fantastici eroi, che prova a spazzare via il ricordo orribile di quel boss sanguinario che di questo Parco ne faceva il suo avamposto in città. Nel parco nascerà anche il Museo della Memoria della Legalità. E allora Buon Verde a tutti e respiriamo aria pura. Ne abbiamo tutti bisogno.

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