“Boris Godunov” nella Stagione 2012 del Teatro Massimo di Palermo – dal 23 al 30 marzo 2012

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“Boris Godunov” nella Stagione 2012 del Teatro Massimo di Palermo – dal 23 al 30 marzo 2012

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“Boris Godunov” nella Stagione 2012 del Teatro Massimo di Palermo: il capolavoro del teatro musicale russo affidato alla regia di Hugo de Ana e con un protagonista d’eccezione come Ferruccio Furlanetto.

Sul podio George Pehlivanian

Palermo, Teatro Massimo, dal 23 al 30 marzo 2012

 

Titolo simbolico del teatro d’opera tardo romantico russo, dopo 25 anni (ma nel 1987 era la compagnia del Malyi di Leningrado in tournée al Politeama, ed è necessario tornare indietro fino al 1964 per l’ultima volta al Massimo con i complessi locali), torna a Palermo l’imponente “Boris Godunov” di Modest Musorgskij (23-30 marzo), affresco corale di forte impatto scenico e rilevante impegno produttivo, che potrà vantare un protagonista assoluto della scena lirica internazionale come Ferruccio Furlanetto, in un ruolo al quale è molto legato e che ha anche interpretato nel tempio della musica russa, il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Lo sfarzoso nuovo allestimento (realizzato in coproduzione con il Teatro Municipal de Santiago del Cile) è firmato da un artista ormai caro al pubblico palermitano e apprezzato per la sontuosità e l’eleganza dei suoi lavori, il regista scenografo e costumista Hugo de Ana, già autore di due recenti apprezzati spettacoli inaugurali (“Lohengrin” e “Senso”).

Alla guida dei complessi della Fondazione (Orchestra, Coro, Corpo di ballo e Coro di voci bianche) una bacchetta di esperienza come George Pehlivanian. Maestro del Coro sempre Andrea Faidutti e Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo.

Le luci sono firmate da Jacopo Pantani, le coreografie da Lino Privitera.

Il numerosissimo cast di interpreti comprende accanto a Ferruccio Furlanetto nel ruolo di Boris (in alternanza con Alexei Tanovitski il 24 e 30 marzo), Anna Victorova (Marina), Marco Spotti (Pimen), Mikhail Gubsky (L’Impostore sotto il nome di Grigorij o Il falso Dimitrij), Igor Golovatenko (Rangoni), Jan Vacik (Šujskij) e Dmitry Voropaev (Il Folle in Cristo o L’Innocente).

“Boris Godunov” – opera dalla storia compositiva assai complessa, presente in più versioni molto differenti tra loro – sarà messa in scena nell’edizione musicale approntata da Pavel Lamm, la seconda versione del 1872 preparata dallo stesso Musorgskij, con i due quadri del cosiddetto”atto polacco”, la soppressione della scena VI di San Basilio della precedente versione originale (quella rifiutata dalla commissione dei Teatri Imperiali), e la scena finale della foresta di Kromij. Foschi complotti e ribellioni sono le componenti fondamentali del capolavoro di Musorgskij, il cui soggetto è basato su un dramma di Pushkin: nella Russia d’inizio Seicento, piombata nel pieno caos dopo l’assassinio dell’erede al trono, si narrano le vicende tormentate e i dissidi di Boris, lo zar illegittimo che muore straziato dai rimorsi e dalla sua stessa brama di potere; il grande monologo di Boris morente è uno dei capolavori assoluti della storia musicale.

Il Boris Godunov è stato rappresentato a Palermo 5 volte: nel 1931, nel 1948, nel 1954, nel 1964 (sempre al Massimo)e infime nel 1987 al Politeama (con i complessi ospiti del Teatro Malij di Leningrado in tournée italiana). Seguono alcuni commenti di firme storiche dalle entusiaste cronache del tempo: “Boris Godunoff è dramma essenzialmente popolare e come tale profondamente umano. […] Una rappresentazione continua dei moti più reconditi della coscienza umana, delle sue passioni, delle sue debolezze, dei suoi tormenti più nascosti. […] Boris è l’opera più audace che abbia prodotto la scuola russa, l’autore vi si manifesta un innovatore, decisamente messo in opposizione con ogni scuola o tradizione passata, ma chi ad essa si accosti non può non intuire di trovarsi di fronte ad un vero capolavoro. Tutto in essa è possente, spontaneo, istintivo, tutto in essa costituisce un quadro sincero, commosso, della vita. Ed essa apparisce di un’importanza fondamentale nella storia del dramma musicale e della musica europea e rivela tutta la potenza di un autentico genio che resta ancor oggi isolato, indipendente, inconfondibile” (Ottavio Ziino, “L’Ora, 16-17 marzo 1931); “Che è il Boris? È un capolavoro, semplicemente questo; una di quelle opere destinate a rappresentare nel travagliato cammino del dramma musicale una pietra miliare, un segnacolo, l’inizio di una svolta d’un modo nuovo di concepire i rapporti fra la parola e il suono. […] Ma questa musica è illuminata dal genio; da essa si spiega come una potenza drammatica primordiale, come un’oscura forza tragica che è immanente su tutta l’opera. Si direbbe che l’autore abbia inteso rendere coi suoni l’immagine del destino, della fatalità incombente su suo paese, disgraziato attraverso i secoli e le generazioni. (Ottavio Tiby, “Giornale di Sicilia”, 27 aprile 1948).

 

Modest Musorgskij

Boris Godunov

Dramma musicale popolare in un prologo e quattro atti

Libretto di Modest Musorgskij dalla omonima tragedia di Aleksandr Puškin e dalla Storia dello Stato russo di Nikolaj Karamzin

versione originale 1872 – elaborazione di Pavel Lamm

copyright ed edizione: Bessel/Breitkopf, Wiesbaden

sub-editore per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

Nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Municipal de Santiago

Direttore George Pehlivanian

Regia, scene, costumi Hugo de Ana

Coreografia Lino Privitera

Luci Jacopo Pantani

Regista assistente Nicola Zorzi

Assistente alle scene Guillermo Nova

Assistente ai costumi Cristina Aceti

Boris Godunov Ferruccio Furlanetto (23, 25, 27 e 29 marzo) / Alexei Tanovitski (24 e 30 marzo)

Fëdor Lucia Cirillo

Ksenija Anna Kraynikova

La nutrice di Ksenija Kremena Dilcheva

Vasilij Ivanovič Šujskij Jan Vacik

Andrej Ščelkalov / Rangoni Igor Golovatenko

Pimen Marco Spotti

L’Impostore sotto il nome di Grigorij (Il falso Dimitrij) Mikhail Gubsky

Marina Mnišek Anna Victorova

Varlaam Fëdor Kuznetsov

Misail Pablo Ortiz Romero

L’ostessa Chiara Fracasso

Il Folle in Cristo (L’Innocente) Dmitry Voropaev

Nikitič Alexey Yakimov

Mitjucha Gianfranco Giordano

Un boiardo di corte / Il boiardo Chruščëv Saverio Bambi

Lavickij Alessandro Calamai

Černikovskij Carlo Di Cristofaro

Orchestra, CoroCorpo di ballo e Coro di voci bianche del Teatro Massimo

Coro Radiofonico di Cracovia

Maestro del Coro Andrea Faidutti

Maestro del Coro di voci bianche Salvatore Punturo

 

 ORARIO DI INIZIO DELLE RECITE

venerdì 23 marzo, ore 18.30: Turno Prime

Sabato 24 marzo, ore 18.30: Turno F

Domenica 25 marzo, ore 17.30: Turno D

Martedì 27 marzo, ore 18.30: Turno B

Giovedì 29 marzo, ore 18.30: Turno C

Venerdì 30 marzo, ore 16.30: Turno S2

 

Costo dei biglietti:

da euro 15 a euro 125

In vendita presso il botteghino del Teatro (aperto da martedì a domenica ore 10 – 15, tel. 0916053580 / fax 091322949 / biglietteria@teatromassimo.it)

o sul sito www.teatromassimo.it

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