Le colorate sfumature della street-photography di Saul Leiter in mostra ad Amburgo

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Le colorate sfumature della street-photography di Saul Leiter in mostra ad Amburgo

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Una retrospettiva che rende omaggio al “pioniere della fotografia a colori” . L’ esposizione presenta 400 opere in una combinazione in cui dipinti e stampe fotografiche inedite si alternano per celebrare l’ opera del fotografo e pittore Saul Leiter (88anni). Immagini in bianco e nero e a colori si affiancano alle foto di moda, alle tele di nudo, a disegni e bozzetti.Stile- Saul Leiter con il suo obiettivo coglie scorci di vita urbana e li mostra come fossero frammenti di racconti privati. Non vediamo mai chiaramente i volti di persone che avanzano più o meno frettolosamente per le strade, colte sempre nella loro singolarità, alle volte sotto un ombrello- tema ricorrente- dai toni accesi mentre scroscia una pioggia battente. Postini che consegnano la posta, donne immerse nella lettura sedute al tavolino di un caffè, passeggeri sprofondati sul sedile di un taxi…il tempo si dilata nelle immagini di Leiter e le persone s’ intuiscono in foto dalle atmosfere rarefatte e filtrate dai riflessi di una vetrina, da vetri ricoperti di condensa, velate dai fiocchi di neve. Nella street photography di Leiter, il paesaggio è fluido, sospeso tra un linguaggio astratto e figurativo, è pittura che si trasfroma in fotografia. Tempo spazio e persone appaiono parziali, velati o moltiplicati da specchi frammentati. Di rado vediamo figure intere, il più delle volte sono troncate da un profondo gioco di ombre e chiaroscuri. La mancanza di dettagli chiari, la sfocatura di movimento e la riduzione della profondità di campo, creano uno spazio urbano semi-astratto. Dominano su contorni sfumati, contrasti di colori dalle tinte intense. Il giallo di un taxi, il rosso delle scritte dei cartelloni pubblicitari, il viola di un ombrello…sono i vivaci protagonisti di queste foto, che bilanciano e stemperano i silenzi delle persone, ritratte quasi sempre in pose assorte o sfuggenti. Leiter trasforma attimi di ordinaria quotidianeità, in racconti intimi, carichi di un’armonia elegante, spontanea e allegra. Il soggetto della sua ricerca è l’esperienza visiva urbana non la gente per strada. Le sue opere si presentano al pubblico come pause di riflessione. Una riflessione positiva, mai melanconica. Leiter è definito dalla critica come un poeta “della visuale urbana”, l’ architettura urbana, finestrini di macchine e pullman, semafori e vetrine, non sono oggetti inanimati, ma elementi che il suo obiettivo dota di un lato emotivo. Le inquadrature e le sfumature di colore che il suo sguardo cattura, riflettono l’ influenza della pittura astratta ed espressionistica cui aderisce al suo arrivo a New York, anche la composizione verticale -che privilegia nei suoi scatti-, deriva dal suo iniziale approccio pittorico. E’ il suo istinto di pittore che lo porta a dare enfasi sulla superficie, l’ambiguità spaziale e una lussureggiante e calibrata tavolozza. In mostra anche le opere più recenti che continua a prendere per le strade del suo quartiere nell’East Village di New York. 
Leiter declina nelle sue opere la sofistica bellezza del vivere quotidiano, tra pulsanti momenti di silenzio carichi di una vibrante gioia di vivere.

Biografia- Saul Leiter (1923, Pittsburgh) figlio e nipote di rabbini emigrati negli Stati Uniti dall’Est europeo, è destinato al rabbinato. E’ un giovane pittore autodidatta di 23 anni, quando nel 1946 compie una fuga notturna e si trasferisce a New York per seguire la sua passione per la pittura. Nella grande mela frequenta e si confronta con Rothko e gli espressionisti astratti, e scopre il lavoro Henri Cartier-Bresson visitando una mostra al MoMa. Da quel momento decide di ampliare il suo percorso artistico attraverso la macchina fotografica. Oggetto delle sue prime opere in bianco e nero, sono le strade del quartiere in cui vive. Inizia sin da subito ad utilizzare il colore, usato fino a quel momento per la pubblicità commerciale e nella moda, da qui la definizione di pioniere. Durante la sua carriera di fotografo collabora con Life, Harper’s Bazaar, Esquire. Presto i più importanti musei come l’ Art Institute di Chicago e il MoMa gli dedicano delle personali. Nel 1981 decide di ritirarsi a vita privata.



SAUL LEITER
RETROSPECTIVE

fino al 15 Aprile 2012 presso THE HOUSE OF PHOTOGRAPHY di Amburgo

www.deichtorhallen.de/index.php?id=222&;L=1

 

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