Domenica 20 novembre, ore 17.30 recita straordinaria | 3° turno domenicale straordinario per UN’ISOLA DI TEATRO -IL PONTE DI PIETRE E LA PELLE D’IMMAGINI di Daniel Danis traduzione Gioia Costa regia Lia Chiappara con Salvo Dolce ed Enrica Volponi. Musiche originali Filippo Paternò scene e costumi Giovanna Puccio,luci Gianfranco Mancuso.
Teatro Libero Incontroazione
Salita Partanna, 4 – Palermo
Mung e Momo, i due protagonisti della pièce scritta nel 1996 da Daniel Danis – importante drammaturgo francofono canadese, cavaliere delle arti e delle lettere della Repubblica Francese – sono archetipi dell’infanzia e dell’innocenza irraggiungibile, che raccontano, con semplicità solo apparente, tutto il dolore di vivere e la dolcezza che si cela in esso. Due esseri ingenui cui per età è negata qualsiasi forma d’astuzia, che attraversano prove che non intaccano la loro morale e il loro cuore. Prove che permettono loro di vedere, chiaramente, oltre i valori degli adulti, riscoprendo, in modo forse fiabesco, una terra dove ricominciare una vita e un luogo dove alla fine è tutto possibile. È tutto possibile a condizione che vengano riconosciuti i valori che, soli, sono in grado di aprire l’angusta sfera d’azione concessa ai minuscoli eroi dell’umanità: i bambini. Tra questi valori l’amicizia gioca un ruolo importante, può essere fonte di vita o di morte ma è vissuta dai protagonisti, Mung e Momo, come slancio profondo di ogni loro azione, centro attorno al quale costruire la trama della loro vita.
«Più volte mi sono chiesta – afferma Lia Chiappara – come fosse possibile in teatro trattare temi sociali scottanti d’oggi evitando il rischio della cronaca, senza fare avventurare il teatro in territori non propri. Inoltre i “media” fanno vivere da tempo il paradosso di una società che mai come oggi ha troppa informazione omologata (ma questo è un altro discorso). Il ponte di pietra e la pelle d’immagini di Daniel Danis riesce a trattare temi dell’infanzia imbarazzanti per noi adulti parlando all’uomo dell’uomo. Non contrappone – prosegue Lia Chiappara – uomo-adulto a uomo-bambino, per poi conseguentemente dare giudizi, trarne una morale. A Momo e Mung, i ragazzi protagonisti della storia, è stata rubata l’infanzia, rubata non solo da uomini e fatti criminali, ma da una cultura protesa al futuro, che non ha memoria del passato e nega il presente. Ci troviamo adulti, vecchi, senza essere mai stati bambini. Momo e Mung ci invitano a recuperare il ragazzo che ognuno di noi porta dentro di sé, per poter esserci ancora domani». Scrive Daniel Danis: «Auguro a tutti voi di poter dormire sempre con il profumo di un fiore e il tramonto del sole nel cuore».
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