“Carmen” di Georges Bizet -Palermo, Teatro Massimo 18-25 novembre 2011

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“Carmen” di Georges Bizet -Palermo, Teatro Massimo 18-25 novembre 2011

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Carmen di Georges Bizet è uno fra i titoli più celebri del teatro d’opera e vanta una fortuna interpretativa ininterrotta fino ai giorni nostri, le cui tappe sono segnate da tutti i nomi e i luoghi che hanno fatto la storia della musica dalla fine dell’Ottocento in poi. Opéra comique su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy (basato sull’omonima novella di Prosper Mérimée) Carmen venne eseguita per la prima volta a Parigi il 3 marzo 1875.

La Spagna creata da Bizet è prima ancora che un luogo geografico (peraltro mai visitato dall’autore), il luogo della psicologia umana, il luogo della passionalità e dell’istinto, dei conflitti primari: Amore e Odio, Libertà e Legami, Maschio e Femmina. Ed è in questi dualismi, in questa doppia connotazione (da un lato una caratterizzata definizione dell’ambiente e del clima dell’azione, dall’altro un’analisi psicologica di inedita spregiudicatezza) che va ricercata l’universalità dell’opera di Bizet e dei due caratteri di Don José e di Carmen. Poiché più che la sensualità fiammeggiante, pur non disattesa in partitura (come evidenziano la habanera e la seguidilla), in modo ben più attuale è l’inafferrabilità di Carmen ad avvincere e legare José, quel suo darsi e negarsi continuamente a definire il loro rapporto. Le caratteristiche che superficialmente definiscono il personaggio di Don José, tipico “maschio mediterraneo” incapace di ricomporre un’immagine della donna che non sia angelo materno o diavolo tentatore, hanno modo di sgretolarsi nel finale dell’opera.

 

Per questo atteso ritorno dell’opera di Bizet sulle scene palermitane, il Teatro Massimo presenta un nuovo spettacolo frutto di una importante coproduzione internazionale con il Liceu di Barcelona, il Regio di Torino, e la Fenice di Venezia che porta la prestigiosa firma del regista catalano Calixto Bieito, tra i più noti, controversi e stimolanti artisti del momento, per la prima volta impegnato con una commissione di un teatro lirico italiano. Uno spettacolo ambientato nella Spagna degli anni Settanta in cui il regista ha voluto mettere in luce tutti i caratteri andalusi evocati dalla storia, accentuandone la severa disciplina militare, la virilità primitiva e rude, la violenta sensualità emozionale e fisica. Atto dopo atto i personaggi si muovono in spazi mai asfittici, dominati da elementi scenici fortemente caratterizzanti come una imponente sagoma taurina, la bandiera spagnola o la terra battuta della Plaza de Toros. “La Carmen” – sottolinea il regista Bieito – “è un’opera sulle emozioni di frontiera, sugli abissi dell’amore, sulla distruzione e l’autodistruzione fisica e sentimentale. È un’opera in cui la percezione della morte è molto presente. È una storia d’amore e di morte. Una storia anonima di violenza tra un soldato e una donna. Don Josè è un uomo innamorato che trasforma il suo amore in un’ossessione malata che lo porta al crimine e alla distruzione. Si trasforma in un delinquente. La Carmen, tra le tante altre cose, è la prima opera che affronta la tematica della violenza contro le donne”.

A Palermo, nel ruolo della protagonista, si alterneranno Elena Maximova (che sostituisce la prevista Elina Garanca che ha cancellato i suoi impegni per la recente la maternità) e Maria José Montiel, in quello di Don Josè, Marcello Giordani e Jorge De León; Escamillo sarà interpretato da Samuel Youn e Davide Damiani, Micaela invece da Alexia Voulgaridou e Silvia Dalla Benetta.

Sul podio dell’Orchestra del Massimo, Renato Palumbo, già impegnato nel Trovatore. Il Coro del Teatro Massimo è diretto da Andrea Faidutti, quello di voci bianche da Salvatore Punturo.

Info: stampa@teatromassimo.it        www.teatromassimo.it

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