OJI design

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OJI design

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“Oji è il nome di una stazione della metropolitana di Tokyo.

In Sicilia, ‘Oji’ si legge ‘oi’ – nel dialetto antico significa ‘oggi’.

O meglio, significava, visto che i siciliani di oggi questa parola non la usano più.

Giuseppe Pulvirenti, fondatore e Art Director, racconta così la storia della nascita di Oji: prima la curiosa corrispondenza tra un termine giapponese moderno e una parola del dialetto siciliano antico, trovata per caso di ritorno da un viaggio in oriente; poi il disegno di progetti che aspirano al confronto con altre culture, ad una fusione inedita di idee, colori, atmosfere e materiali; infine l’incontro con Carlo Caruso Jr., co-fondatore, che per famiglia è legato ad una tradizione di ebanisti, ma per vocazione vorrebbe dar vita alla produzione di pezzi che rivoluzionino il concetto di classico.

 

Quest’anno Oji ha presentato a Milano un’istallazione esposizione al confine da tra arte e design.

 

Vi segnaliamo il sistema modulare di contenitori in legno MDF.

 TANTO prende il nome da un antico pugnale giapponese, spesso usato dalle mogli dei samurai per proteggere il proprio corpo e il proprio onore. I tagli operati sulla materia solida vengono esibiti come ferite, segni di un violento corpo-a-corpo: il valore si aggiunge per sottrazione, il colore delinea un’ identità mutevole, sfaccettata.

TANTO è un sistema modulare di contenitori in legno MDF, con lavorazione a 45° e apertura push. I singoli moduli, disponibili con o senza taglio e dotati di due ripani interni, possono essere accostati o sovrapposti in una varietà di combinazioni. La finitura è in lacca opaca, a scelta fra i colori in collezione. I tagli angolari possono essere personalizzati con colori a contrasto.

Design: Giuseppe Pulvirenti, Gandolfo David

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