Esprit Dior Tokyo 2015
Megalopoli: partire dall’idea stessa di una metropoli futurista e portarla verso una visione nel contempo reale e fantastica di questa città tentacolare che è Tokyo. Con la collezione Esprit Dior Tokyo 2015, Raf Simons, direttore artistico di Christian Dior, fa incontrare oriente e occidente, traendo ispirazione dalle armonie e dai contrasti stilistici cha ha osservato nella capitale del Giappone.
«Tokyo ha sempre rappresentato una fonte d’ispirazione per me », spiega Raf Simons. «Soprattutto per la libertà che contraddistingue il modo di vestire della gente, non si trova da nessun’altra parte: la libertà degli stili, le nuove architetture nell’abbigliamento che si possono veder nascere sia per strada sia nella tradizione di moda creativa della città… È un luogo radicale ed esaltante insieme ».
Nella collezione è evocato un nuovo genere di Mondo Fluttuante; un luogo fatto di libertà e di piacere, a cui si mescolano il lato pratico e il quotidiano, dando così vita a unglamour funzionaleinedito e proprio di Dior. Proprio il convergere di tutti questi stili profondamente diversi compone queste silhouette così particolari, in cui realtà e fantasia coesistono. Il contrasto tra opaco e brillante, tra i capi da giorno e quelli da sera, tra una tavolozza scura dalle tinte tipicamente maschili e i colori primari che spiccano sulle prime, tra un pragmatismo bruto che diventa raffinato e lusso puro: sono proprio queste opposizioni a definire la collezione.
Le paillettes formano un motivo ricorrente a contrasto, che ricopre interamente la parte superiore delle silhouette. Su alcuni capi, i loro ricami imitano i tradizionali motivi jacquard delle maglie scozzesi, rendendoli brillanti e laminati. Altrove, le paillettes scintillano su dolcevita di cui si scorge solo il collo, che spunta dai tessuti più grezzi dei capi posti al sopra: lana spessa, pelle lavata o cotone spalmato.
La struttura della giacca Bar è alla base di questa collezione, ma qui la si ritrova spogliata di qualsiasi classicismo. La sua forma curvilinea si fa più spigolosa, più grafica e si avvicina all’estetica manga. Lavorata in cotone spalmato e lane inglesi tradizionali, ne stravolge le connotazioni maschili, reinventando il montgomery e diventando così un elemento di questo nuovo linguaggio del quotidiano, proprio della collezione. Anche la borsa Lady Dior parla questo linguaggio che punta a reinventare i classici. In versione gigante, diventa una borsa da tutti i giorni; in versione mini, è un ornamento dalla tracolla larga: questa icona Dior assoluta adotta i codici dell’estetica kawaii.
«Quando penso a Tokyo, quello che mi viene in mente è quel mix di glamour, di ambiente urbano e di spazi aperti », spiega Raf Simons. « È questo contrasto che rende le silhouette delle donne giapponesi così emblematiche e le proietta nel futuro ».
Ecco l’intervista a Simons sulla nuova collezione
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