Eye behind the camera: Agné Papievyté

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Eye behind the camera: Agné Papievyté

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Vengo dalla costa ovest della Lituania, da una piccola città Gargzdai. Alcuni la chiamano “La piccola Islanda Lituana” per l’altissima concentrazione di menti creative (specialmente fra i giovani) in un centro così piccolo. Per ora studio all’università “Creative Industries” (a Vilnius), il mio corso può essere descritto come la scienza di creare qualcosa a partire dal nulla.

La mia passione per la fotografia attraversa due generazioni in famiglia perché mio padre, mio nonno e mio zio sono fotografi e video maker. Le basi della fotografia insieme al gusto per la bellezza e la composizione sono cose che ho appreso naturalmente senza accorgermene, ho chiesto una macchina fotografica a mio padre per tanti anni, ma ho dovuto aspettare un bel po’ prima che lui si decidesse, voleva che avessi una vera macchina fotografica e non una macchina giocattolo.

Se mi dovessi descrivere in due parole direi che sono una persona abbastanza sensibile ed emotiva, e baso molte delle mie scelte fotografiche sull’istinto e sull’intuizione, faccio quello che faccio nel modo in cui lo faccio senza pensarci e ripensarci troppo, l’istante è quello che cerco di catturare.

Non mi piace definire il mio stile, ne la mia fotografia, soprattutto non amo inserire il mio lavoro in un campo o in un altro. Quello che cerco nelle foto è la bellezza nelle persone, vorrei che tutti quelli che sono davanti al mio obbiettivo si sentissero a loro agio e che dopo aver visto il loro ritratto fossero soddisfatti del risultato.

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I am a photographer from the west coast of Lithuania, little town called Gargzdai. Some people call it Lithuanians little Iceland because of it’s high concentration of creative young people in such a small city. Currently I am studying Creative Industries in Vilnius, you can call it the science of making something from nothing.

My passion for photography is passed trough the generation, my father, my grandfather, my uncle are all photographers and video makers. So the basics of photography came from here and the sense for beauty came naturally.

I would describe myself as a sensitive and emotional person, so most of my works are based on my intuition. I do what I feel and I just do it in the way I like it without overthinking.  I could not put myself into some kind of photography frames or field. For me in the pictures the most important things are people and beauty. One of my goals in photography are that people in my pictures would feel beautiful and satisfied with them selves.

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