Marchio da sempre attento al ritmo e alle esigenze della contemporaneità, Pinko conferma il proprio spirito innovativo, la visione integrata del design e del retail, e lancia una nuova formula di boutique.
Lo scenario globale dei consumi è quanto mai complesso. Le logiche alla base dell’acquisto di prodotti voluttuari, come la moda, sono profondamente cambiate con l’avvento dell’era digitale. Al moltiplicarsi esponenziale dell’offerta e dei canali, parallelo al diminuire dei bisogni reali, corrisponde infatti l’accelerazione costante del ricambio. L’attenzione del pubblico, bombardato di immagini, dunque incline alla assuefazione, va sollecitata con stimoli continui.
Se da un lato l’e-shopping si conferma strumento privilegiato della cultura contemporanea dell’acquisto, dall’altro, però, rimane indiscusso l’appeal fisico e il potere di fascinazione sensoriale che abiti e accessori hanno dal vivo. Riconoscendo questa dicotomia, Pinko propone un innovativo modello retail capace di unire l’immaterialità, l’immediatezza, il ricambio continuo del virtuale con la fisicità e la seduzione del reale. Nasce l’hybrid shop, il cui disegno di base viene presentato a Milano, in occasione della fashion week.
“L’idea non è diversa da quella delle automobili ibride – spiega Pietro Negra, presidente e fondatore di Pinko – Dieci anni fa nessuno avrebbe scommesso su questi autoveicoli. Oggi invece sono una realtà con la quale fare i conti. Come nelle auto ibride l’energia del movimento ricarica il motore elettrico, consentendo un effettivo risparmio di carburante che ha un impatto positivo sull’ambiente, così l’hybrid shop arricchisce l’esperienza dello shopping di contenuti inediti, consentendo una frequente rotazione del prodotto che gratifica e attrae la cliente finale senza che questo incida sul budget complessivo di ciascun punto vendita. L’integrazione tra reale e virtuale è un punto chiave: è su questo campo che a nostro avviso si gioca il futuro del retail”.
L’hybrid shop rappresenta una evoluzione delle boutique Pinko, dove l’esposizione podium su manichino favorisce la visione di interi outfit indossati, dunque il concreto apprezzamento di fit, materiali, dettagli. Nell’hybrid shop, una serie di schermi digitali espande lo spazio della boutique, rendendo possibile esplorare, attraverso immagini e rendering, l’intera collezione per scoprire varianti, accessori, pezzi da abbinare, non necessariamente presenti in negozio ma disponibili nel magazzino centrale, quindi la cliente potrà riceverli in breve tempo direttamente a casa. Il senso incalzante di scoperta e l’immediatezza dell’e-shopping, in questo modo, escono dallo spazio privato per entrare in quello pubblico, come complemento e arricchimento dell’acquisto, senza per questo perdere il proprio carattere di auto-gratificazione individuale.
Nell’hybrid shop il contatto fisico con i capi si arricchisce e dilata virtualmente. L’entertainment tecnologico della navigazione via digital screen definisce una nuova shopping experience, insieme tangibile ed elettronica, tarata ad personam.
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