Architetture dolci

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Architetture dolci

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Architetture dolci alla Niemeyer

Pasticceria Cucchi – Milano dal 9 al 14 Aprile 2013

Fabrizio Sclavi tratteggia disegni da mangiarsi con gli occhi. Gustosi e vitali, pare abbiano, grazie al tratto veloce e liquido, la capacità di animarsi, abbandonando il foglio per conquistare in allegria la vita. Racconta, in un tripudio di colori, quello che il suo sguardo, sempre meravigliato, sa cogliere: paesaggi, architetture, scorci cittadini, personaggi e torte.

Le torte sono il soggetto d’elezione. I dolci appartengono al suo DNA di senese, allevato nel negozio di famiglia, panetteria e pasticceria, dove trascorreva i pomeriggi a decorare torte. Colto artigiano della matita trasfigura il quotidiano, trasformandolo in una saga felice: una sorta di paese di zucchero e canditi, dedicato a chi è goloso di immagini felici.

Ogni stagione ha la sua storia dolce: le torte che illustra per decorare il negozio del fratello a Siena, i dolci che tratteggia sui centrini di carta, come auguri di compleanno per gli amici. Per il Salone del mobile di Milano 2013 ha dipinto sei quadri 70×100 di torte per le vetrine della pasticceria Cucchi in Corso Genova, suo luogo d’elezione, per via dell’affetto per titolari che dal 1936 garantiscono una raffinata tradizione dolciaria. Raffigurano architetture dolci e la loro storia è iniziata tre anni fa durante un viaggio in Brasile. Quando ha visto le bianche architetture di Oscar Niemeyer, simile a torte di meringa, apparecchiate sull’altipiano di Brasilia, Fabrizio ha subito immaginato di ridisegnarle fatte di zucchero colorato, di crema e cioccolata.

Pensati come omaggio al grande architetto brasiliano, che l’ha incantato con i suoi volumi fluidi, i quadri serviranno da modello ai virtuosi pasticceri di Cucchi per creare delle torte alla Niemeyer. Simili, nel segno dinamico, al Museo di Arte Contemporanea di Niteroi, poggiato sulla baia di Rio, come un ottovolante, al Mausoleo di Juscelino Kubitschek, il fondatore di Brasilia, dove il suo corpo imbalsamato giace in una bara foderata di seta rossa, o al palazzo presidenziale dell’Alvorada.

Le torte/architetture dipinte da Fabrizio, ricoperte di cioccolato fondente, su strati di crema e caramello, decorate da rosse ciliegine e da zuccherini multicolori, diventano le architetture fantastiche di una città immaginaria, non misteriosa e pessimista, come quelle narrate da Italo Calvino nelle “Città invisibili”, ma giocosa e gustosa, inventata per regalare agli adulti la gioia dei bambini che negli occhi hanno ancora lo stupore. Mentre le torte alla Niemeyer, create dai pasticceri di Cucchi, sono da gustare, immaginando d’essere a Brasilia, la città nata dalla matita ardita di un unico architetto.

www.fabriziosclavi.it

 

 

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