Si parla quasi sempre degli artisti, degli attori, dei registi e dei direttori.
Poco o quasi mai di tutte quelle figure che tengono in piedi un’istituzione culturale come un teatro. Sono molteplici e diverse le figure che in un teatro, soprattutto in un gran teatro come L’Athénée Théâtre Louis-Jouvet, permettono che ogni sera si alzi il sipario. Dai tecnici, agli amministratori, ai responsabili della comunicazione, etc. Figure importanti che operano dietro le quinte, il cui lavoro non sembra essere tangibile, ma che è fondamentale.
Da questo articolo ho deciso di presentare alcune figure importanti del mondo del teatro, concentrandomi soprattutto sulle donne che operano e lavorano nel dietro le quinti di istituzioni teatrali e culturali. Eccovi, dunque, Alexandra Maurice.
Luca: Buongiorno Alexandra, mi piacerebbe molto spiegare il tuo lavoro nel mondo del Teatro. Molti conoscono il lavoro sulla scena, anche perché è visibile e spesso si parla soltanto di quello che accade proprio sulla scena, ma in pochi conoscono ciò che sta dietro le quinte. Ecco perché ho deciso di farti questa intervista. Ti puoi presentare?
ALEXANDRA: Mi chiamo Alexandra Maurice, ho 36 anni e vivo a Parigi. Ho una laurea in ambito letterario e ho successivamente approfondito i miei studi in una scuola di comunicazione, completati i quali ho lavorato per un anno per Greenpeace, occupandomi del servizio stampa e comunicazione.
All’epoca non avevo ancora scelto, né avevo avuto l’occasione, di lavorare per istituzioni culturali di grande prestigio. Ho cominciato, un po’ così per caso, lavorando per un’associazione di teatro e cinema, che mi ha permesso di vedere molto teatro e di scoprire meglio questo mondo. Sono, dunque, arrivata all’ Athénée Théâtre Louis-Jouvet, un teatro all’italiana delizioso che si trova giusto dietro l’Operà. Ci lavoro da oltre 8 anni. Ho cominciato occupandomi dell’accoglienza e degli inviti. Dopo sono passata al settore delle relazioni con le scuole, dalle scuole primarie sino alle superiori, e oggi sono la unica responsabile delle relazioni pubbliche del teatro, vale a dire delle relazioni con il pubblico giovane sino agli abbonati, gli inviti e così via.
Che tipo di lavoro svolgi ?
Il mio lavoro è fatto da più livelli. Con il pubblico delle scuole primarie si tratta più di un lavoro di scoperta attorno alla musica, poiché ogni stagione programmiamo degli spettacoli musicali rivolti a questa fascia di pubblico, cui sono dedicate delle recite ad orari specifici. Ad esempio questa stagione, abbiamo in programma “Biancaneve”, una creazione di Marius Félix Lange, a partire dal racconto dei Fratelli Grimm e “l’Historie du Soldate”, il racconto musicale di Igor Stravinski. Noi supportiamo gli insegnanti elaborando delle schede didattiche e dei veri e propri dossier pedagogici in CD. Tutto il materiale necessario ad introdurre gli spettacoli alle scolaresche. Inoltre accompagniamo gli artisti nelle classi, per far loro presentare il lavoro, gli strumenti musicali, i costumi… Gli studenti vengono così preparati ad essere spettatori attenti delle opere loro proposte. Con gli studenti delle scuole superiori, nei licei soprattutto, il lavoro è un po’ diverso. Loro vengono spesso a vedere opere di autori che studiano nella programmazione curriculare, e allora con gli artisti facciamo più un lavoro sull’opera teatrale, sulla messinscena, su come il regista ha lavorato, la sua rilettura del testo, la sua visione artistica e la sua visione politica su quel determinato testo.
Quanto al pubblico serale, faccio una sorta di fidelizzazione e di ricerca rispetto all’opera, all’autore o al tema affrontato.
Lavori in un grande teatro parigino, credi che ci siano differenze tra un grande teatro come l’Athénée e un altro riguardo il tuo lavoro o la tua figura?
No, non ci sono grandi differenze. Come teatro pubblico, come tutti i teatri pubblici, la nostra missione è di proporre spettacoli di autori classici e contemporanei, di sostenere la creazione di artisti e di giovani compagnie di domani. E soprattutto di far sì che la cultura e il teatro appartengano a tutti.
Tutto questo praticando spettacoli di qualità a prezzi vantaggiosi con l’obiettivo di dissacrare l’immagine borghese del teatro, raggiungendo il più possibile pubblici diversi, che non si sono ancora accostati al teatro, una verità politica attraverso la democratizzazione della cultura, per espressa volontà del nostro direttore Patrice Martinet.
L’artista che ami di più ?
Il metteur en scène che ho apprezzato di più all’Athénée è Bernard Lévy. Egli ha proposto uno straordinario lavoro su “Aspettando Godot” e “Finale di Partita” di Beckett. Una scenografia a volte minimalista e sofisticata, molto simbolica con riferimenti e citazioni all’arte contemporanea. Una perfetta direzione d’attori e un lavoro sul testo che ne ha ridato il senso con una correttezza incredibile. L’autore e artista che segnerà prossimamente il teatro francese è Frédéric Pommier, che è anche giornalisti di France Inter.
La sua prima Pièce, Le Prix des Boîtes, sarà creata all’Athénée nel prossimo mese di marzo. La sua scrittura è carica di umanità, di sensibilità, di humor e di cinismo. Dopo aver letto il suo testo, ho riso, ma piangendo dalle lacrime e allo stesso tempo ho pianto di lacrime che fanno ridere. Jorge Lavelli, che metterà in scena la sua piece dice di Pommier che si tratta del nuovo “Copi”.
In futuro sarà un grande del teatro francese. E inoltre, fuori dagli artisti presenti all’Athénée, c’è l’essenziale Joël Pommerat, autore e metteur en scène contemporaneo. Un artista che propone un gesto teatrale veritiero, con intelligenza e pudore. Il suo universo e la sua scrittura così singolare ci conducono per mano nel nostro essere più profondo, e ad una riflessione sul nostro mondo. La sua prima pièce che ho visto è stata “AU MONDE”. Circa 6 anni fa al Festival d’Avignon. Dopo lo spettacolo, sono uscita dalla sala totalmente stregata. Mi sono sentita allo stesso tempo libera e rapita. Libera per il suo effetto catartico, rapita da un pensiero e da un’estetica folgorante.
Curi diverse fanpage di molti artisti del teatro francese e non solo (Joël Pommerat, Fabrice Murgia, Philippe Calvario, etc.) Pensi che i social network abbiano apportato molte novità nell’ambito della comunicazione nel mondo del Teatro ?
Sì, i social network sono diventati indispensabili. Ci permettono una comunicazione più rapida, diretta e permettono anche una maggiore prossimità tra l’artista, il luogo dove si esprime, e il suo pubblico. All’Athénée, noi siamo stati dei precursori sotto questo punto di vista. Oltre al nostro sito internet, proponiamo al nostro pubblico un blog, curato da una giovane, Clémence, che pubblica articoli, foto, video sulla vita e la realtà del teatro, che in qualche modo va al di là dell’aspetto artistico o del dietro le quinte.
Le Tone (artista visivo) partecipa anche alla redazione di questo blog, pubblicando delle vignette umoristiche. Florence, la nostra responsabile della comunicazione anima la nostra pagina Facebook e il nostro profilo Twitter e cerca di mostrare gli spettacoli e il teatro in un modo pertinente, ludico e allo stesso tempo originale. I Social Network permettono anche di demistificare l’immagine un po’ seriosa e a volte troppo intellettuale dei teatri francesi.
L’esperienza più interessante che hai fatto nel mondo del Teatro?
La mia esperienza più interessante, come responsabile delle pubbliche relazioni, è stata quando ho accolto in teatro una classe proveniente da Argenteuil (una periferia difficile parigine). Alcuni di questi allievi non erano mai venuti a Parigi, nessuno aveva mai messo piede in un teatro. Alla fine dello spettacolo, li ho invitati tutti al primo piano nel nostro Bar. Tutti quanti assieme, signore del 16esimo (un quartiere molto chic della capitale francese) e giovani delle banlieu. Non appena ci hanno raggiunto gli attori, ecco una pioggia di applausi, autografi e foto. Un vero momento di teatro, di piacere e di tolleranza. E allora ho deciso di ricambiare il loro affetto facendo visita alla scuola di Argenteuil per la festa della fine dell’anno. Memorabile. Dal lato artistico, indubbiamente l’esperienza più interessante è quella degli spettacoli di Joël Pommerat. È un’esperienza artistica e personale a sé!
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