Do Theatre e Russian Season @ Edinburgh Fringe

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Do Theatre e Russian Season @ Edinburgh Fringe

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All’interno della programmazione dell’Assembly Festival 2012, una particolare attenzione merita, come abbiamo già accennato nell’articolo precedente, la Russian Season. Un festival nel festival, dedicato alla creazione contemporanea della scena russa: danza, teatro, teatro di ricerca, teatrodanza, physical theatre.

Tra le compagnie presenti nella “Russian Season”, una delle più interessanti è Do Theatre, compagnia sampietroburghese che vive tra la Russia e la Germania, fondata da Evgeny Kozlov nel 1987, che sin dagli inizi ha operato nell’ambito del teatrodanza e del physical theatre sperimentale, e che è considerato uno dei gruppi più influenti ed emergenti del panorama artistico della Russia post-sovietica. Compagnia dallo stile inconfondibile, DO THEATRE è stata più volte presente al Fringe Festival di Edimburgo, ottenendo numerosi riconoscimenti come gli Award Fringe (1999, 2001 e 2007), Total Theatre Award (2001, 2003).

La poetica di Do Theatre segue una peculiare ricerca tra teatro, danza, musica e arti visive. Evgeny Kozlov, mente creativa della compagnia, trae ispirazione da ambiti diversissimi, spesso distanti da quelli propri della danza contemporanea, che Kozlov stesso, a volte, non esita a definire noiosa e incapace di comunicare.

«Non vi è dubbio – spiega Kozlov – che molte suggestioni e ispirazioni mi siano venute dai classici della danza e del teatro-danza contemporaneo; penso a Kantor con “la classe morta”, Forsythe, i primi lavori di Sasha Waltz, e soprattutto una certa cultura russa che ha arricchito gli anni della mia formazione nella Russia allora Sovietica. Parlo degli spettacoli della Georgiou Puppet Theatre, il lavoro Rezo Gabriadze con “The Battle of Stalingrad”, i videotape di Baryshikov, la pittura di Pavel Filonov. Sul finire degli anni ottanta e nei primissimi anni novanta, non avevo ancora definito un mio metodo personale. Mi consideravo un artista d’avanguardia che ricerca e sperimenta forme radicali ed estreme. Certamente, La mia vocazione è sempre stata quella di fare teatro-danza e danza contemporanea, ma ho sempre nutrito maggiore curiosità per le commistioni tra linguaggi distanti e inusuali. Ho lavorato spesso con non professionisti, artisti visuali, musicisti, film maker, creando performance per spazi e luoghi insoliti».

Tra teatrodanza e performance, Do Theatre, compone, come una partitura, spettacoli dalla struttura drammaturgica “corporea”. Una danza che si fa teatro, espressiva che gioca spesso i toni dell’assurdo, dando vita a spettacoli unici, visuali, capacità di giocare tra realtà e fantasia. Lo spettacolo proposto al Fringe 2012 è stato “Hangman”, un’amara scrittura sul concetto di colpa e di pena. Memorabili i loro precedenti lavori come: Upside Down, Hopeless Games, Bird’s eYe View; spettacoli che il pubblico palermitano ha avuto modo di apprezzare sulla scena del Libero.

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