Welcome in Palazzo Santamarina

Welcome in Palazzo Santamarina

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Welcome in Palazzo Santamarina

The year 1000 is dated as a time of erected the masterpiece that perhaps is the first building which was built in Palermo, because was created from the walls fortification from 3rd century BC. In 2017, more than 1000 year later Palazzo Santamarina that is renowned from origins, it is the place where you breathe art and culture, but also at the same time innovation and technology. On the one hand valorizes the countless works of art with characteristics of uniqueness, but on the other, defines a unique palace to live, a true island of welfare and a true museum.

Is located in the heart of a rebuilt Palermo, which in 2018 will be the capital of culture. Just few steps from pedestrian on Via Maqueda will be reborn the most beautiful place to visit in Palermo with the museum and where you can go on the holiday. In that unique place you will find featuring artistic installations, an art gallery, restaurants, a café, mentioned before museum, archaeological finds from the 3rd century AD. a.c., of the Punic era, 14th, 15th, 16th centuries. Besides also a large atrium set in the lobby, a 300-seat arcade room, a private gym and a health center.

The origins of the palace date back to the 14th century. From the outside the building is characterized (form side of the current street of the Celso) with the rich motive of the sandblasted biscuits of sandstone and lava stone that we find in the horizontal bands decorate the area above the window line’s tax line.  That decorative motif is an evident of continental ancestry that we can find also in  few other places on the Sicily. The palace, between the end of the 16th and the beginning of the 17th century was the subject of ownership change. From Luigi Arias Giardina, Baron of St.Ninfa and later to the Marquis Alessandro Galletti and Spadafora to whom ia assigned the baroque interventions in the palace.

Today Palazzo Santamarina is a courtyard building made up of three parts: the palace, the palazzetto and the multi-storey courtyard with imposing supporting structures arches made from calcarenit. Arches, of multiple dimensions and shapes, are present on all floors of the palace. Instead, in the oldest part of the building, there are the most precious elements on the noble floor: painted wooden beams, carved and carved shelves, lilac stone arches and gray tuff, perimeter wall paintings in the attic environments and above all the precious paintings a tempera depicting the Madonna of Milk. In the archaeological excavation campaign of 2017, wells and walls of the 3rd century BC were found. B.C.


Era l’anno 1000, sulle mura di fortificazione del III° secolo a.c, veniva eretto un capolavoro, forse il primo edificio della città di Palermo. Nel 2017, dopo oltre 1000 anni, il prestigioso palazzo, riviene alle illustri origini, con un progetto, che da una parte valorizza le innumerevoli opere d’arte aventi caratteristiche di unicità, ma dall’altra, definisce un palazzo unico dove vivere, una vera isola di benessere, un  museo, un luogo dove si respira arte, cultura,  innovazione e tecnologia. Le varie arie comuni prevedono una galleria d’arte, una caffetteria, due ristoranti, un museo, ritrovamenti archeologici del III° sec. a.c., di epoca punica, trecentesca, quattrocentesca, cinquecentesca, un grande atrio allestito a lobby esterna, la sala degli archi, di epoca 300′, allestita a lobby interna, una reception dedicata, una palestra privata, un importante centro benessere, costruito in un ex rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale, con piscina a doppia temperatura, sauna, bagno turco, stanza del sale, tiepidarium, docce emozionali. Al centro di una Palermo rinata e in grande sviluppo che nel 2018 sarà capitale della cultura, ospiterà Manifesta, nella centralissima e pedonale Via Maqueda, a pochi passi da tutte le attrattive artistico culturali, Palazzo Santamarina, rinascerà come il posto più bello dove vivere la città di Palermo.

La Storia

Il Palazzo Galletti dei marchesi di Santamarina sorge nel mandamento Monte di Pietà in prossimità della chiesa di Santa Ninfa. L’area, prospicente i quattro Canti si presenta, oggi, come una porzione consistente dell’isolato delimitato a Est dalla via Maqueda, a sud dalla via del Celso, a Ovest dalla Discesa Santamarina e a Nord dalla via dei Candelai. Le origini del Palazzo risalirebbero al Trecento. L’impianto originario sarebbe da attribuire ad un esponente della nobile famiglia dei Crispo che edificò l’impianto originario sul tratto settentrionale delle antiche mura del Cassaro. Quest’ultimo era un privilegio appannaggio di potenti casati e di influenti ordini religiosi. L’edificio è caratterizzato nel fronte sull’attuale via del Celso dal ricco motivo delle bifore a conci alternati di arenaria e pietra lavica che ritroviamo nelle fasce orizzontali che decorano la zona sovrastante alla linea di imposta degli archi delle finestre. Un motivo decorativo di evidente ascendenza continentale che si ritrova in pochi altri esempi in Sicilia. Tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento il palazzo è stato oggetto di un cambio di proprietà prima a favore di Luigi Arias Giardina, barone di S.Ninfa e in un secondo momento al marchese Alessandro Galletti e Spadafora a cui si possono attribuire gli interventi barocchi al palazzo. Il Palazzo Santamarina si presenta oggi come un edificio a corte composto da tre corpi: il palazzo, il palazzetto e il catoio multiplo, presenta al suo interno possenti strutture portanti sostenute da una teoria di archi realizzati in conci di calcarenite. Gli archi, dalle molteplici dimensioni e forme, sono presenti in tutti i piani del palazzo. Invece nella zona più antica, al piano nobile troviamo gli elementi con maggior pregio: le travi lignee dipinte, le mensole scolpite ed intagliate, gli archi bicromi in pietra lavica e tufo grigio, le pitture murali perimetrali nei soffititi deglia ambienti e soprattutto il prezioso dipinto a tempera raffigurante la Madonna del latte. Nella campagna di scavi archeologici del 2017, sono state rinvenute pozzi e mura del III° sec. a.c.