Edinburgh Fringe Festival, Aurora Nova e Russian Season 2013

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Edinburgh Fringe Festival, Aurora Nova e Russian Season 2013

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Ogni agosto per tre settimane, dal 1947, la città di Edimburgo si trasforma in un grande palcoscenico, che dà vita al festival d’arte più grande di tutto il mondo: Edinburgh Fringe Festival.

 

Ogni anno migliaia di artisti si dislocano nella moltitudine di Venus (gli spazi teatrali, alcuni sono teatri storici della città, altri sono spazi che nascono esclusivamente per il periodo del festival) in tutta Edimburgo per presentare spettacoli per tutti i gusti e di tutti i generi. Da grandi nomi del mondo dello spettacolo ad artisti sconosciuti che cercano di costruire la propria storia e carriera. Il festival si rivolge oltreché al folto numero di operatori che ogni anno lo frequentano, soprattutto al pubblico che pagando il biglietto sostiene la moltitudine di compagnie che prendono parte alle programmazioni degli spazi investendo anche una cospicua risorsa economica. La fitta programmazione del centinaio di spazi varia dal teatro, alla commedia (forse un po’ troppa negli ultimi anni), alla danza, al “Physical Theater” (un genere che ad Edimburgo ha trovato una piena consacrazione), al musical, all’Opera, allla musica, e inoltre numerose mostre, eventi, happening.

Tutto risale, così come scrive il Fringe Office, al 1947, a quando otto gruppi teatrali vennero invitati ad esibirsi alla allora neonata Edinburgh International Festival Society, per celebrare e arricchire la vita culturale europea dopo la distruzione della seconda guerra mondiale. L’Edinburgh International Festival è il Festival ufficiale, dei grandi spettacoli e delle grandi produzioni internazionali. E sin dal 1947 l’intellighenzia edimburghese avvertì la necessità di affiancare al Festival ufficiale uno festival rivolto al mondo dell’off, che nel corso degli anni assumesse sempre più le sembianze di una grande vetrina delle arti performative, spaziando fra generi e tipologie di produzioni differenti.

Quel primo esperimento infatti non si è ancora fermato, e tutt’oggi il Fringe costituisce un momento di grande opportunità per le compagnie, per gli amanti del teatro e per gli operatori del settore che non ha eguali, eccetto l’Off di Avignone, in Europa.

Il mio rapporto con il Fringe è molto stretto, sono stato spesso invitato alla Edinburgh Showcase, vetrina della creazione britannica che il British Council organizza ogni due anni in seno al festival, e nel 2005 ebbi l’opportunità di lavorare ad “Aurora Nova” una delle Venus che dal 2001 al 2007 ha segnato la storia del Fringe.

Lo spirito di Aurora Nova, infatti, è stato innovatore nelle dinamiche organizzative delle Venus del Festival, perché, sulla scia dell’esperienza dello spazio del mecenate Rocky De Marco (un mecenate scozzese che negli anni precedenti aveva aperto uno spazio rivolto alla scena internazionale e contemporanea, volgendo soprattutto lo sguardo alla danza e al Physical Theatre) ha cercato di dare di stagione in stagione una forte identità alla sua programmazione, curata e promossa dal suo direttore artistico Wolfgang Hoffman, che negli ultimi anni dell’esperienza edimburghese ha diretto anche il Dublin Fringe Festival.

L’idea di Hoffman, danzatore e coregrafo tedesco animatore dell’esperienza di Fabrick (spazio dedicato alla danza a Potsdam) oltreché danzatore di alcuni spettacoli della compagnia Do Theatre di San Pietroburgo (presenti più volte nelle stagioni internazionali del Teatro Libero di Palermo), è stata quella di dare una fortissima identità legata alla danza e al physical theatre internazionale al nascente spazio. Hoffman ha così cercato colmare una mancanza del Fringe: l’eccessiva varietà e molteplicità di programmazione anche in seno ai singoli spazi; caratteristica che spesso rende difficili, sia al pubblico che agli operatori, la possibilità di programmare secondo i propri interessi, un corposo elenco di spettacoli da vedere, senza incappare in cose che non interessano affatto.

Ebbene, Aurora Nova, nel corso dei suoi anni di vita, si era trasformata in un punto di riferimento importante per tutti coloro che fossero interessati alla danza contemporanea, al circo contemporaneo e al physical theatre. Oggi il festival ha perso da qualche anno Aurora Nova, e, a mio parere, ha perso un punto di riferimento e una metodologia di programmazione interessante e fondamentale per un festival così vasto come il Fringe.

Nell’edizione di quest’anno, un po’ in ombra rispetto alla memoria delle edizioni dei primi sette anni del decennio, non è stato facile trovare un corrispettivo dell’esperienza diretta da Hoffman. Due nuovi spazi vorrebbero sostituire quella realtà: Summerhall e in parte Northern Stage (che per altro ne ha ereditato lo spazio fisico), ma l’eccessiva proposta troppo eterogenea e uno spirito un po’ troppo commerciale, non consentono loro davvero di potersi definire “eredi” di un lavoro costante e indipendente come quello di Aurora Nova.

Ma c’è stata una bella eccezione in questo Fringe 2013: la “Russian Season” organizzata dall’Assembly, importante teatro di Edimburgo, nella Assembly Roxy al 2 di Roxburgh Place, dove le più importanti compagnie della scena della danza e del teatro fisico russo hanno proposto le loro nuove creazioni. Derevo, Do Theatre, Handmade, Akhe Group, La Pushkin THeatre i più importanti gruppi del TeatroDanza e Physical Theatre russo di matrice sanpietroburghese, che nel corso di questi anni sono stati più volte presenti nelle stagione del Teatro Libero di Palermo.

Nel prossimo articolo vi parlerò degli spettacoli e della loro peculiarità…

 

 

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