E’ il più piccolo Comune del Sud Italia per estensione territoriale. Ma in soli 0,20 km² Atrani cela i suoi grandi incanti. Tra vicoli, archi, cortili e piazzette; tra scalinatelle e abitazioni arroccate una sull’altra, è un luogo di suggestioni e sorprese.
Ad Atrani l’atmosfera d’antico borgo marinaro vince sul glamour delle vicine Amalfi, Ravello e Positano. Si conserva intatto il sapore del mare più vero, quello di vite vissute in barca per sostentamento e non per benessere e ostentazione. Il rispetto e l’attenzione alla vocazione originaria prevalgono sulle mode e la memoria del tempo trasuda dall’identità architettonica di questo angolo di Costiera Amalfitana che, nella forma di strade e palazzi, racconta le sue vicende passate.Le stesse strade e gli stessi palazzi rivelati nelle più famose opere di Maurits Cornelis Escher, artista olandese che tra alterni viaggi e soggiorni in Costiera immaginò proprio ad Atrani quella geometria incantata che caratterizza molta della sua produzione. “Laggiù”, ha detto, “mi sono venute quelle bizzarre idee di uccelli, pesci, cieli, acque”. Laggiù, diciamo noi, Escher ha scoperto le forme nello spazio.
È un fil rouge che tesse trame di bellezza quello che lega il più famoso ciclo di xilografie di Escher, “Metamorphosis”, alla dimora che accoglie da secoli la famiglia Iovene. Dopo uomini che si trasformano in cristalli di ghiaccio, fiocchi di neve che diventano cubi che mutano in case, proprio alla fine di questa sequenza illusoria e ingannevole, Escher consacra il palazzo dove oggi la famiglia Iovene esercita una personalissima idea di ospitalità.La loro è una residenza di charme per viaggiatore attenti. Si chiama “Dolce vita in Amalfi”, ma non ha insegne perché bisogna guadagnarselo il lusso di un soggiorno che vuole essere una pausa in casa di amici più che una sosta in ambienti impersonali e inespressivi, come troppi hotel di oggi si accontentano di offrire.E tutto, davvero tutto, contribuisce a fare del soggiorno dagli Iovene quella dolce vita evocata dal nome della struttura. “Abbiamo scelto di dividere una parte del Palazzo in appartamenti piuttosto che camere, perché volevamo che i nostri ospiti si sentissero a casa” rivelano i proprietari. Appartamenti in cui il lusso è votato alla quiete e al piacere, affinché ogni giorno trascorso sia un’occasione per vivificare lo spirito e rigenerare i sensi.Colpisce il panorama che si gode delle ampie terrazze (ogni unità ha la sua) aperte solo sul cielo e sul mare. Emoziona l’attenzione al rispetto dell’ospite che non è cliente ma persona. Soddisfa anche il turista più difficile lo studio dei dettagli che impreziosiscono gli ambienti, perché nulla è lasciato al caso e tutto vuole celebrare la tradizione della Costiera Amalfitana. Così: le tonalità degli interni sono quelle che colorano il paesaggio circostante (turchese come il mare, rosso come il corallo, verde come le agavi), i rivestimenti sono rigorosamente in ceramica di Vietri, i soffitti sono a volta irregolare come erano quelli d’un tempo.Merita il viaggio “Dolce vita in Amalfi”. E quando, arrivati nella minuscola Atrani, riuscirete a riconoscerete la residenza degli Iovene ricordando “Metamorphosis” di Escher, sappiate che il bello è appena iniziato.
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