Si può essere eroi anche essendo persone normali: Grazie Paolo Borsellino

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Si può essere eroi anche essendo persone normali: Grazie Paolo Borsellino

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Le gestualità è un atto di condivisione. Il modo di muovere le mani, abbozzare l’ironia in un sorriso, esprimere i propri pensieri con un segno felice del volto. Paolo Borsellino per me che avevo tredici anni il 19 luglio del 1992 è l’eroe della familiarità. L’uomo che poteva essere anche mio padre per l’età, per le  foto in cui rivedi la tua infanzia nei volti dei suoi figli. E la familiarità è il sentimento più prossimo alla condivisione. Al di sopra del credo politico, delle pagine ancora oscure che si legano alla strage di via D’Amelio, Paolo Borsellino riesce a unirci nel suo essere un eroe quotidiano. Un uomo che non rimane ibernato nel volto posticcio delle rivisitazioni cinematografiche ma che conquista il suo ora e sempre in una risata vera e calorosa. Oggi nel giorno del ventennale vogliamo ricordarlo così insieme agli uomini della sua scorta i cui nomi spesso sono dimenticati: Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli. Si può essere eroi anche essendo persone normali!

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