Jason Travis

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Jason Travis

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O la borsa o la vita? Si si lo so, trovatemi una sola persona a cui piacerebbe sentirsi dire questa frase, ma nel caso di Jason Travis è diverso, lui ha capovolto il senso di questa frase partendo dall’assunto che a volte la vita (o una parte abbastanza rappresentativa di essa) è proprio dentro una borsa. Il suo progetto si chiama “Persona”, dei dittici in cui ad un classico ritratto “head-shoot” è affiancato una foto della borsa del soggetto e di tutto quello che contiene, un po’ come quando in aeroporto qualcosa nel monitor ai controlli non convince e vi obbligano a svuotarla lì sul tavolo fra gli occhi indiscreti e gli sbuffi di impazienza degli altri viaggiatori. Il titolo di questa serie è “Persona” che in inglese vuol dire “Personaggio”, ecco che si aggiunge un significato ulteriore molto intrigante: incontriamo mille personaggi ma cosa nascondono nelle loro borse? chi sono le persone dietro ai personaggi? C’è una foto fra tutte quelle che hai scattato a cui sei più legato?«Come puoi immaginare ho fatto migliaia di fotografie, moltissimi ritratti, probabilmente il primo rullino che ho usato con la mia prima reflex è quello che mi emoziona di più, non necessariamente per le foto in sè, probabilmente c’è qualcosa in quegli scatti, la loro freschezza e il fatto che fossero i primi li rendono speciali»….

Come è iniziato il tuo progetto “Persona”?«Sono sempre stato affascinato dalla gente, ho iniziato a fare delle foto per questa serie nel 2007, ho cercato di rincontrare vecchi amici, imparare di più su nuovi amici e soprattutto cercare di catturare una parte, una “porzione” delle loro vite fotografando ciò che ognuno di loro considerasse essenziale tanto da portarselo in giro nelle loro borse». Ma non sono uno spazio piuttosto privato, intimo, qualcuno si è tirato indietro? «Se devo essere sincero, solo pochissime persone non volevano mostrarmi e far fotografare quello che avevano nelle loro borse e rispetto la loro scelta ovviamente, ma il 95% di quelli a cui l’ho chiesto sono stati ben lieti di partecipare al progetto».Devo dirti che mi piacciono moltissimo questi dittici, è come se attraverso gli oggetti che ognuno si porta dietro si riesca un po’ a leggere la loro mente, che ne pensi?«La penso come te, raccontano una storia, sono più che semplici ritratti, è uno sguardo di sfuggita a qualcosa che è un po’ segreto, nascosto, cerco sempre di fare in modo che i soggetti delle mie foto si sentono completamente a loro agio e credo che questo traspaia negli scatti».Qual’è stata la prima foto di “Persona”? «Credo che nessuno abbia mai visto quella foto, la scattati alla mia amica Kimberly per fare una prova, la luce era pessima e gli oggetti non erano ben esposti, non così ordinatamente da come puoi vederli ora. Anche se era una prova mi ha aiutato moltissimo per capire cosa dovevo migliorare per ottenere il risultato che volevo, dal secondo ritratto in poi ho seguito sempre lo stesso schema, grazie agli errori che avevo fatto nel primo». Qual è stata la cosa più strana che hai trovato in una borsa?«Non credo di aver mai visto qualcosa che mi ha colpito più di tanto o che considererei strana, direi più interessante forse, ad esempio un tipo aveva un’arma dentro alla borsa e questo mi ha sorpreso, ci sono anche un po’ di oggetti misteriosi di cui non ho mai chiesto ma ogni tanto devo dirti che mi pento di non averlo fatto. Ecco una cosa di sicuro c’è, moltissimi adulti hanno dentro le loro borse dei piccoli giocattoli e questa è una cosa che mi è sembrata bellissima e ha reso il mio cuore più leggero».Io non sono un tipo da borsa o zainetto, di solito ho delle tasche pienissime, cosa c’è nella tua borsa? Scatta una foto immaginaria e descrivimela. «Anche io non ho sempre una borsa con me, quando ce l’ho il suo contenuto cambia di giorno in giorno a seconda dei miei impegni, di solito (come milioni di persone) ho sempre il portafoglio, chiavi, e il mio telefono, ho anche un agenda e il burro di cacao e la mia agenda, e ovviamente ho sempre la mia macchina fotografica con me».Scatti solo con la reflex o usi anche il cellulare?«Quando non ho con me la mia fida Nikon, uso l’iphone per fotografare, ho almeno 1700 foto nella memoria del telefono, di solito sono come degli appunti visivi per posti o momenti che voglio ricordare». Di chi è la borsa che vorresti fotografare e ancora non l’hai fatto?«Le celebrità di sicuro mi affascinano da quel punto di vista, vedere cos’hanno nelle loro borse sarebbe fantastico, la serie “Persona” sta diventando sempre più conosciuta nella zona dove vivo (Atlanta) quindi magari un giorno potrà anche succedere, chi lo sa. Ho fotografato delle celebrità di ambito locale ma mi piacerebbe avere nella mia bacheca un attore famoso, un musicista o magari un astronauta!»www.flickr.com/photos/jasontraviswww.jasontravisphoto.com

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