Eccoci alla terza puntata del reality show per tutti gli amanti della moda ed eccovi puntuali come sempre, con l’intervista a Milan Stamenovic sulle sue impressioni a caldo nel dopo puntata.
Questa settimana l’ospite è stata Malika Ayane, che era anche il tema della puntata: i concorrenti dovevano creare un outfit adatto a lei. E’ stata una sfida piuttosto difficile per tutti, anche per il nostro Milan. La prossima settimana l’ospita sarà Isabella Ferrari, reduce dell’Oscar alla Grande Bellezza. Sarà l’occasione per parlare di costumi per il cinema? O i concorrenti dovranno vestire questa fascinosa e bellissima donna? Certo confrontarsi con i costumi di Daniela Ciancio, costumista del film di Paolo Sorrentino, non sarà facile. La Ciancio ha lavorato per cinema, teatro e televisione sia come costumista che come scenografa, in Italia e all’estero. Ha vinto un David di Donatello con “Il resto di niente”. Il suo lavoro ne “La grande bellezza” ha avuto parte nel successo del film che tanto deve all’estetica.
Conoscevi Malika Ayane?
Malika! “La prima cosa bella”!
Cosa ne pensavi, che idea avevi del suo stile?
Lo stile di Malika è un mix di quello delle varie persone a cui si è affidata per creare il suo look. Credo che non ci si trovi del tutto a suo agio e proprio per questo cambi continuamente da una cosa all’altra.
E’ risultata simile a come te l’eri immaginata?
Avevo fatto molta ricerca, ma si è presentata con uno stile ancora diverso. Il taglio e il colore dei capelli e erano d’impatto, ma il vestito era piuttosto impersonale! Ho trovato i suoi frequenti cambi di look molto incoerenti e poco curati. Dovrebbe smettere di affidarsi sempre a persone diverse.
Come è stato lavorare con Giorgia?
Mi sono trovato molto bene sia nella parte di progettazione che nella parte di realizzazione. Mi piace lavorare con altri: si creano sempre un sacco di ricordi piacevoli.
Mi ha un po’ stupito trovarmi così bene, perché Giorgia si era un po’ fatta la fama di avere una lingua velenosa e di sparlare dietro a tutti, insieme a Rocco. Ho letto anche i commenti su Facebook e non sono molto benevoli verso di lei. Non so se lo faccia per farsi notare.
Io però mi sono trovato bene e credo che mi troverei bene con qualsiasi altro come compagno, perché non mi faccio pregiudizi e cerco solo di portare il lavoro a casa. E’ un po’ il mio ruolo: quello del martire! Un po’ per esigenze di spettacolo, un po’ perché si sono create naturalmente delle differenze tra un concorrente e l’altro, di ognuno sono state messi in luci degli aspetti specifici: la matta, il disinteressato, lo sbruffone… Ognuno deve avere delle caratteristiche molto spiccate che lo rendano ben distinguibile dagli spettatori, anche se, magari, questo vuol dire falsare un po’ la sua natura.
In privato Giorgia ha riconosciuto che l’ho aiutata e che ci siamo trovati bene insieme, sono rimasto male nel vedere la puntata alla televisione e nello scoprire che in confessionale si è burlata di me. Avrebbero dovuto montare la scena in cui le insegnavo a fare i punti a mano e a chiuderli senza lasciare il filo sospeso. E se avesse drappeggiato il vestito come le avevo suggerito credo che Eva sarebbe stata meno critica con lei.
Credi che i giudici abbiano ragione a ritenere il tuo stile troppo classico?
Credo che nel mio outfit ci fose anche molto di più, ma di sicuro ho puntato su eleganza e classicità, perché mi sembrava che Malika dovesse recuperare proprio quegli aspetti dopo troppi cambiamenti non sempre oculati.
Il tuo brand Milius, anche se ha degli aspetti dandy, è molto innovativo, il tempo e l’organizzazione del gioco, non ti lasciano modo di esprimere il meglio di te?
Il gioco consiste nel cercare di esprimersi al meglio con una libertà limitata. Nella vita reale, anche con poco, ma potendo seguire le proprie intuizioni, si può fare tanto di più.
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