Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e Azienda Speciale Palaexpo e presentata presso il padiglione 9B del Mattatoio l’installazione VERTIGO di Sylvio Giardina costituisce un’occasione inedita per esplorare la sensibilità artistica dello stilista italiano attivo da oltre quindici anni nell’ambito dell’Alta Moda e che, fin dagli esordi della sua carriera, si è contraddistinto per un saper fare fondato su una attenzione incondizionata alla sartorialità, su uno sguardo innovatore alla tradizione e su un’attitudine poliedrica alla sperimentazione.
Per Sylvio Giardina l’arte è l’ispirazione, la moda lo strumento. I due ambiti sono, all’interno del suo immaginario, entità complementari e reciprocamente indispensabili, e si contaminano di continuo senza rigidi confini.
Il progetto VERTIGO, che si inaugura in concomitanza con l’edizione 2019 di Altaroma, incarna proprio questa propensione di Giardina, e si presenta come un intervento a metà tra l’installazione e la performance studiato per raccontare in maniera traslata la genesi, le ispirazioni e le riflessioni che hanno portato a determinare i precisi connotati dei cinque abiti che costituiscono i primi esemplari della nuova collezione Haute Couture PE2019.
Citando gli effetti visivi seducenti ed evocativi della Shadow Art – espressione artistica mirata alla creazione di ambienti immersivi e di visioni poetiche attraverso la retroilluminazione di oggetti tridimensionali – l’installazione coinvolge lo spettatore in un dialogo sommesso di citazioni e di rimandi tra i giochi chiaroscurali generati dalle proiezioni su oggetti in cristallo molato di proprietà dell’autore e la minuzia geometrica dei preziosi intarsi in tulle e in organza degli abiti, che si impongono nello spazio con la leggerezza di presenze leggiadre ed evanescenti ma forti di un’anima sartoriale magistralmente elaborata.
La stratificazione di materiali trasparenti – il cristallo, il tulle – e la struttura immersiva dell’installazione – fatta di luce, suono, ombre e volumi – trascinano lo spettatore in una vertigine audio-visiva e nella dimensione atemporale e sospesa di una lanterna magica oltre misura “riportando alla mente il mito della caverna di Platone, l’ingannevolezza dell’ombra come metafora della conoscenza, sensibile e intellettiva, ma anche l’idea di memoria del vissuto personale che riaffiora sotto forma di descrizione nitida ed ossessiva di un dettaglio o, viceversa, come immagine magnificata di un ricordo lacunoso e offuscato.“ (estratto dal testo di presentazione a cura di Emanuela Nobile Mino)
Promoted by Roma Capitale – Department of Cultural Growth and Special Palaexpo Company and presented at Pavilion 9B of Mattatoio, the VERTIGO installation by Sylvio Giardina is an unprecedented opportunity to explore the artistic sensibility of Italian stylist active for over fifteen years in the ‘High Fashion and that, since the beginning of his career, has been characterized by a know-how based on unconditional attention to tailoring, on an innovative look at tradition and a multifaceted attitude to experimentation.
For Sylvio Giardina, art is inspiration, fashion is the instrument. The two areas are, within its imaginary, complementary and mutually indispensable entities, and are contaminated continuously without rigid boundaries.
The VERTIGO project, which is inaugurated in conjunction with the 2019 edition of Altaroma, embodies precisely this propensity of Giardina, and presents itself as an intervention halfway between the installation and the performance designed to convey the genesis, the inspirations in a translated way. and the reflections that led to the precise connotations of the five dresses that make up the first examples of the new Haute Couture PE2019 collection.
Citing the seductive and evocative visual effects of Shadow Art – artistic expression aimed at creating immersive environments and poetic visions through the backlighting of three-dimensional objects – the installation involves the viewer in a subdued dialogue of quotes and references between the generated chiaroscuro games from the projections on objects in cut crystal owned by the author and the geometrical minuteness of the precious inlaid tulle and organza dresses, which are imposed in the space with the lightness of graceful and evanescent presences but strong of a masterly elaborated sartorial soul.
The stratification of transparent materials – the crystal, the tulle – and the immersive structure of the installation – made of light, sound, shadows and volumes – drag the viewer into an audio-visual vertigo and into the timeless and suspended dimension of a magic lantern beyond measure “bringing to mind the myth of the cave of Plato, the deceptiveness of the shadow as a metaphor of knowledge, sensitive and intellective, but also the idea of memory of personal experience that reappears in the form of clear and obsessive description of a detail or , vice versa, as a magnified image of a lacunose and obscured memory. “(extracted from the presentation text by Emanuela Nobile Mino)
Ph. Salvatore Dragone.
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